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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Crevalcore

Calenda annuncia la sua presenza alla Magneti Marelli, la Fiom risponde: “Presenza non gradita”

In un video, il leader di Azione aveva accusato Landini di tenere più alla vicinanza con John Elkann che al futuro dei lavoratori. Il sindacato: “Calenda accecato dall’odio”, lui risponde "Vengo, criticatemi pure"

Sono ore di fermento per i lavoratori della Magneti Marelli di Crevalcore. Ieri, giovedì 28 settembre, durante l’incontro in Regione la proprietà americana KKR ha confermato la volontà di chiudere lo stabilimento, con conseguente licenziamento dei 229 dipendenti. Sulla vicenda si è espresso anche il leader di Azione Carlo Calenda, il quale ha ripercorso la storia dell’azienda precedentemente di proprietà del gruppo Fiat. Nel video, Calenda parla delle trattative tra lui – che al tempo era ministro dello Sviluppo Economico – e Sergio Marchionne. Calenda racconta di aver messo in guardia l’ex amministratore delegato del gruppo Fiat sulle possibili conseguenze della vendita della Marelli, poi andata in porto per volere di John Elkann dopo la morte del dirigente. Il leader di Azione attacca poi Maurizio Landini: “Voi avete visto una battaglia di Landini su questo? Io no. E sapete perché? Perché da quando Elkann ha comprato Repubblica, principale giornale della sinistra, per il sindacato è stato più importante andare d’accordo con l’azionista del quotidiano che combattere contro la deindustrializzazione del settore automotive”. Successivamente, in una nota, Calenda ha annunciato la sua presenza al presidio di Crevalcore per domani, sabato 30 settembre.

La risposta della Fiom

Una scelta che, come era logico ipotizzare, non ha reso felice la Fiom: “Riteniamo le affermazioni di Carlo Calenda, contenute in un video pubblicato sui social in riferimento alla vertenza Marelli, gravissime e offensive non solo per la FIOM e la CGIL, ma anche per tutte le lavoratrici e i lavoratori” scrive la sigla sindacale in una nota. “In un momento così delicato in cui la vita, il lavoro, l’occupazione sono a rischio leggere di un esponente politico che al posto di difendere i lavoratori specula per un minuto di celebrità rende poco onorevole il ruolo di deputato della Repubblica. La FIOM e la CGIL in questi anni non hanno mai smesso di battersi per la dignità del lavoro, la difesa dei posti di lavoro e per un vero piano industriale di Marelli in grado di garantire futuro agli stabilimenti italiani e alle lavoratrici e ai lavoratori. Accecato dall’odio contro il Segretario Generale della CGIL, Calenda dimostra di non sapere nulla e di non essersi nemmeno documentato su quanto i lavoratori e il loro sindacato hanno fatto in questi anni”.

In viale Aldo Moro si lotta per il futuro della Magneti Marelli

“Abbiamo difeso la fabbrica, gli impianti, i posti di lavoro anche quando le case tremavano per le scosse del terremoto del terribile 2012 – continua il testo –. Quel giorno c’era Maurizio Landini ai cancelli della Marelli di Crevalcore. Abbiamo lottato tutte le volte che vedevamo commessa un’ingiustizia; abbiamo chiesto garanzie industriali e di commesse al momento della cessione da parte di FCA; abbiamo proposto la realizzazione di un polo nazionale di componentistica per il settore automotive anche con la partecipazione dello Stato; abbiamo contrattato il rientro nel Contratto dei Metalmeccanici; oggi vogliamo una giusta transizione che non sia pagata da chi lavora. L’abbiamo fatto sempre con serietà. L’abbiamo fatto sempre con rispetto. Quel rispetto e quella serietà che Carlo Calenda non riconosce”.

Pertanto, conclude il comunicato, Calenda sappia che “per noi non è ospite gradito al presidio permanente ai cancelli della Marelli di Crevalcore. Noi siamo qui per difendere il futuro occupazionale e produttivo e non per un post sui social network”.

Calenda: "Vengo a Crevalcore, contestatemi pure"

Non si fa attendere la risposta di Calenda al comunicato della Fiom. "Non ho offeso i lavoratori - scrive il leader di Azione su Twitter -. Ho criticato Landini e la sua compiacenza verso gli azionisti della Fiat e di Repubblica rispetto alla deindustrializzazione del settore automotive. Landini non è i lavoratori. Pronto a fare un confronto dove e quando vuole. Ricordo alla CGIL che ho chiesto di bloccare la vendita della Magneti Marelli con la Golden Power. Governo Conte. Non mi ricordo analoghe posizioni della CGIL. Andrò a Crevalcore. Accetterò eventuali contestazioni e spiegherò quello che intendiamo fare in Parlamento per difendere i lavoratori di Magneti Marelli".

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