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Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Mense scolastiche scarse secondo i genitori, l'assessore: 'Nessuna segnalazione in comune'

Nelle mense scolastiche bolognesi, secondo quanto segnalato da alcuni genitori sugli organi di stampa, si servirebbero cibi di bassa qualità e scarse quantità. Ecco cosa risponde l'assessore alla scuola Marilena Pillati

Qualità e 'razioni' scarse nelle mense scolastiche bolognesi: questo hanno segnalato alcuni genitori ed è quanto apparso sugli organi di stampa in questi giorni. Si servirebbe cibo biologico solo per il 18% anche se la legge regionale impone il 60%.

Necessità di "risposta chiara  ed  esaustiva  nel  merito  oltre  che ferma e decisa rispetto alla correttezza delle modalità di relazione con l'Amministrazione comunale" interviene l'assessore comunale alla Scuola Marilena Pillati.

Nella primavera scorsa il Consiglio comunale ha approvato un Regolamento che prevede un sistema di partecipazione dei genitori molto ampia "con pochi riferimenti  analoghi a livello nazionale. In tale ambito è stata istituita una Commissione Mensa Cittadina (cui partecipano 3 genitori individuati dal coordinamento  dei genitori componenti le commissioni mensa di scuola)  con importanti  funzioni   propositive,   non  solo  rispetto  alle modalità di erogazione   del   servizio,  ma  anche  alla  promozione  della  salute  e dell'educazione   alimentare   dei  bambini.  Tale  organismo  affianca  le altrettanto importanti commissioni mensa operative a livello di scuola" precisa Pillati quindi "appaiono decisamente poco comprensibili le modalità   adottate  da  parte  di  coloro  che  in  questi  giorni  stanno utilizzando  la  stampa  per  sollevate  questioni, che già in altri luoghi stanno trovando la giusta considerazione".

CIBO SCARSO. Non sono pervenute al Comune segnalazioni significative in merito, a parte quelle relative all'episodio verificatosi  l'11 settembre (per un errore di calcolo i bambini furono 'messi a dieta' - ndr), assicura l'assessore  e comunque "'siano le scuole stesse, attraverso il personale presente al momento del pasto, ad effettuare tempestivamente e correttamente le segnalazioni a Seribo (società mista pubblico-privata che fornisce i pasti -ndr)".

I BAMBINI NON POSSONO FARE IL BIS. Nei capitolati  "non è mai stata prevista tale possibilità e non potrebbe essere diversamente.  Si  è,  invece,  sempre  realizzata  la maggiorazione del 3% rispetto  ai  pasti  effettivamente  ordinati,  per  consentire l'immediata sostituzione  in  caso  di  disguidi  (ad  esempio  caduta  a  terra di una porzione). Si  sottolinea  a  tale  riguardo che una sana e corretta alimentazione non prevede  la somministrazione del bis: i menù sono infatti il risultato di un'attenta  valutazione  dell'equilibrio  tra  i  nutrienti, definito dalle Linee  guida regionali, e la somministrazione di porzioni doppie indurrebbe i  bambini  a  non  assaggiare tutti i cibi proposti, indispensabili per un corretto  apporto nutrizionale. Verrebbe meno altrimenti uno degli elementi di valore del pasto consumato a scuola che è quello educativo di promuovere
corretti  comportamenti  alimentari. L'alimentazione a scuola uno strumento straordinario  per  l'educazione  alimentare. Parlare di bis è, inoltre, in assoluta   contraddizione   con   il   richiamo  degli  organismi  sanitari competenti,  che da tempo insistono sul fenomeno dell'obesità infantile, in continuo  aumento,  e  fattore  di  rischio  per  obesità  e  insorgenza di patologie   anche   nell'età   adulta.  Come  più  volte  anche  l'Ausl  ha evidenziato, l'Italia è ai primi posti in Europa per obesità infantile e in Emilia-Romagna 3 bambini su 10 sono in eccesso ponderale (PASSI 2010)".

MATERIE PRIME E BIOLOGICO. "Seribo   dispone di specifiche procedure  per  la ‘rintracciabilità’, che viene definita a livello normativo dall’articolo 18 del  regolamento CE n. 178 del 28/01/2002: i responsabili di un’impresa che svolge   attività  nella  produzione,  trasformazione  e  distribuzione  di alimenti devono essere in grado di   individuare chi  abbia  fornito  loro  un alimento  destinato  alla produzione".
In  merito  alla  richiesta dei genitori di utilizzare maggiori quantità di prodotti biologici,  l'Amministrazione  intende realizzare  un  "servizio di qualità con condizioni economiche che risultino sostenibili,  si  precisa che il capitolato di appalto, risalente a 10 anni fa,  prevede  il  6,8%  dei prodotti biologici. Oggi siamo ben oltre questo livello:  vengono  utilizzati  il  18%  di  prodotti  biologici,  il 12% di prodotti  provenienti da colture a lotta integrata, il 17% di prodotti a km zero. L’85% delle materie prime utilizzate sono di provenienza italiana".

SISTEMA TARIFFARIO.  Da settembre è stato introdotto un nuovo sistema basato sui pasti realmente consumati e non più calcolato ‘a forfait’: una quota fissa e una quota variabile: "La modulazione delle nuove  tariffe  è stata calcolata tenendo conto di una percentuale media di assenza  dei  bambini,  che  risulta  negli  ultimi  anni  pari  al 16%. Le simulazioni  effettuate  tenendo  conto  del  tasso  di  assenza ipotizzato indicano  che,  nella  sostanza,  il sistema precedente e quello attuale si equivalgono,  ovviamente  con diversificazioni sui singoli utenti derivanti da  un  numero  differente di assenze. Questa impostazione è stata peraltro più  volte  chiarita  in  passato  nelle  occasioni in cui i genitori hanno richiesto l'introduzione di un sistema di tariffazione a consumo".

VISITE AL CENTRO PASTI.  Una rimostranza relativa alla “mancata” visita al centro preparazione pasti di Casteldebole: "Nel centro pasti si stava effettuando  un controllo dell'Asl in cui era impegnato il responsabile del centro,  che  non  poteva,  quindi, accompagnare i genitori per raccogliere eventuali  osservazioni oltre che per garantire il corretto svolgersi della
visita,  anche  per  motivi di sicurezza. I  genitori erano stati informati della  presenza  dell'Asl  e  dell'impossibilità  della visita. L'argomento delle  visite  ai centri pasti è stato comunque affrontato durante la prima seduta  della  commissione mensa cittadina, per definire modalità operative rispettose dei diritti dei genitori e della funzionalità del servizio, come previsto,  peraltro, nel regolamento per il funzionamento delle Commissioni Mensa. E'  opportuno ricordare, comunque, che lo scorso anno sono state registrate da  Seribo  oltre  180  visite  ai   centri  cottura  da parte di genitori, commissioni  mensa  e insegnanti durante le quali, oltre agli assaggi, sono state fornite informazioni su materie prime, metodi di produzione, ecc.."

MENU SUL WEB. “Il menù fino a giugno veniva inviato a casa per posta ad ogni famiglia, mentre ora  si può consultare solo su internet”, si precisa che sul sito di Seribo sono  disponibili  tutte  le  informazioni  relative  a  menu giornalieri e mensili,  certificazioni,  materie  prime e fornitori, sicurezza e qualità. Nell’ultimo  anno  sono  stati  registrati  oltre  83.000  visitatori. Alla
newsletter sono iscritte quasi 1.500 persone. La  decisione   di  utilizzare  solo  il  web  è  stata  assunta  anche  su sollecitazione degli stessi genitori, sensibili al risparmio nell’uso della carta. I menu sono, comunque, affissi presso le singole scuole. Ogni  anno,  inoltre,  viene organizzato l’evento “Cucine Aperte”, dedicato agli alunni e alle famiglie. L’ultimo organizzato è stato nel mese di marzo al quale hanno partecipato oltre 1.000 persone tra genitori e bambini. Ulteriore iniziativa, interamente a cura di Seribo è “Un Giorno in cucina”, percorso  didattico  all’interno  del  Centro  Pasti  Fossolo, per il quale Seribo  mette  a  disposizione  una  navetta per il trasporto degli alunni. Negli  ultimi  due  anni  hanno  partecipato 3.242 alunni, 201 insegnanti e collaboratori e 8 genitori".

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