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Cronaca Anzola dell'Emilia

Dai campi di detenzione in Libia arrivati 97 migranti: due famiglie ospitate ad Anzola

Provengono diversi Paesi dell'Africa e grazie a un corridoio umanitario sono stati messi in salvo dalle tristemente note prigioni. Vivranno in un "centro rifugio" Arci

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Saranno ospitate ad Anzola dell'Emilia, nei rifugi del circolo Arci di Bologna, due famiglie tra le 97 persone migranti sopravvissute ai campi di detenzione in Libia arrivate in Italia ieri, martedì 5 marzo. I migranti, che provengono da vari Paesi africani tra cui la Siria e la Palestina, sono arrivati attraverso un corridoio umanitario che prevede l'evacuazione dalla Libia all'Italia di 1500 rifugiati nell'arco di tre anni.

All'interno di questo un accordo siglato lo scorso dicembre tra i Ministeri dell'Interno e degli Esteri, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ed enti di accoglienza e supporto dei migranti, per questo primo arrivo la rete nazionale dell'Arci ha messo a disposizione 13 appartamenti per 50 persone in vari 'circoli rifugio d'Italia', tra cui appunto quello del Comune bolognese. Grazie alle segnalazioni di Medici Senza Frontiere, le persone con particolari patologie o fragilità sanitarie verranno seguite in Italia.

Le persone arrivate "sono finalmente al sicuro - ha detto Lucia Borruso, responsabile del progetto corridoi umanitari di Medici Senza Frontiere in Italia - dopo mesi trascorsi nei centri di detenzione libici, in spazi ridotti, tra abusi e violenze senza fine". "La Libia non è un porto sicuro - ha aggiunto Filippo Miraglia, responsabile nazionale Immigrazione di Arci - dal 2017 al 2023 l'Ue ha speso 71 milioni di euro per equipaggiare la cosiddetta Guardia costiera libica, anche tramite il supporto italiano. Dal 2017 ad oggi sono state riportate in Libia circa 130.000 persone, solo nel 2023 sono state intercettate oltre 17.000 persone".

Nei giorni scorsi, all'Istuto Ortopedico Rizzoli sono arrivati invece 11 rifugiati palestinesi per essere curati dalle ferite causate dalla guerra nella Striscia di Gaza, tra cui 4 bambini. Otto sono già stati dimessi e sono alloggiati in strutture di accoglienza dell'Asp Città di Bologna e di realtà del terzo settore.

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