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Cronaca

Migranti, "Politica cinica sui minori non accompagnati": si pensa a una festa in Piazza

La proposta arriva da "Famiglia accoglienti": "Si scaricano sulle città, tra cui Bologna, senza dare i mezzi per accoglierli dignitosamente, men che meno per integrarli"

Migranti che sbarcano e anche tanti bambini, "burocraticamente definiti 'minori non accompagnati',  arrivano dopo aver attraversato deserti e montagne prima di salire su un gommone sperando di toccare terra in Italia. Su di loro il governo Meloni attua una politica particolarmente cinica, scaricandoli sulle città più disponibili, tra cui Bologna, senza dare ai Comuni i mezzi per accoglierli dignitosamente, men che meno per integrarli. Spetta a noi cittadini mettere fine a questa vergogna".

Lo scrivono in una nota le "Famiglie accoglienti" di Bologna, che ospitano in casa ragazzi di altre nazionalità e che si ritroveranno l 10 settembre a un incontro a Salus Space, via Malvezza, dalle 10.30. 

La proposta è di festeggiare i nuovi arrivati in Piazza Maggiore: "Decoriamo di palloncini Via Indipendenza, disegniamo mappe dell’Africa e dell’Asia sui nostri muri, chiamiamo i giocolieri, i mimi e le maschere in via Rizzoli, apriamo le scuole, le palestre, i teatri, le piscine per loro. Apriamo le nostre case, facciamo suonare la banda comunale, i musicisti di strada, illuminiamo i parchi di notte, offriamo ciambelle e bomboloni, festeggiamo questa occasione di mostrare il vero volto di Bologna" scrivono. 

La bontà, secondo l'associazione, "non ha avuto buona stampa negli ultimi anni: i titoli dei giornali preferiscono parlare di sbarchi, di “clandestini”, addirittura di “invasione”. Noi, al contrario, vogliamo ribadire che  è semplicemente un dovere difendere i bambini –bianchi, neri o gialli che siano- dalla fame, dal freddo, dalle malattie, dall’ignoranza, dalla guerra. E la festa che proponiamo sarà semplicemente un piccolo passo per far loro riacquistare fiducia". Come associazione Famiglie Accoglienti "abbiamo fatto molte cose, mai abbastanza - scrivono - Adesso vogliamo fare questo: trasformare la crisi dell’accoglienza in una opportunità, dimostrare che non siamo una società spaventata, rancorosa, incattivita ma invece una comunità solidale". 

"Bologna si è dotata da molti anni, per una scelta di tutti i Comuni metropolitani, di uno strutturato sistema di accoglienza diffuso, il più grande di Italia, con oltre 1900 posti di accoglienza. Oltre a questo vi è lo sforzo straordinario che come Comune di Bologna facciamo per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, oltre 500 accolti - ha dichiarato qualche giorno fa l'assessore al welfare Luca Rizzo Nervo - È necessario che il Governo, finita la retorica vuota dei blocchi navali, a fronte dell’arrivo di migranti più massiccio degli ultimi 7 anni.. metta in campo soluzioni, insieme praticabili e dignitose. Superando un evidente deficit di pianificazione. Noi ci rendiamo disponibili in quel quadro di responsabilità e di pianificazione, a fare ancora la nostra parte in modo serio. Ma chiediamo altrettanto responsabilità e serietà a tutti". 

Accoglienza dei più piccoli, un po' di storia

L'associazione ricorda alcune tappe chiave della solidarietà nei confronti dei bambini: 

- 16 dicembre 1945: una folla di decine di migliaia di persone accoglieva alla stazione di Bologna un treno carico di bambini rimasti orfani, o sfollati, durante la guerra finita pochi mesi prima. I bambini di Milano e Torino vittime delle distruzioni trovavano a Reggio Emilia, a Modena, a Bologna accoglienza temporanea grazie alla mobilitazione organizzata dal Partito Comunista e in particolare da Teresa Noce, che era stata internata dai nazisti nel campo di Ravensbrück. Si crea un movimento “Per la salvezza dei bambini d’Italia” che in quel terribile inverno offrirà un letto, un pasto, la scuola e soprattutto il

-novembre 1951: il Po inghiotte il Polesine, ci sono 180.000 sfollati, tra cui innumerevoli bambini. Quindicimila di loro troveranno ospitalità in altre zone d’Italia, centinaia saranno a Bologna. Noi Donne, la rivista dell’UDI, scrive: “I bambini devono riacquistare la fiducia nella capacità dei grandi di difenderli dalla fame, dal freddo, dalle malattie, dall’ignoranza, dal pericolo di guerra. I bambini chiedono che i grandi sorridano loro con bontà”.

- nel 1986 esplode la centrale nucleare di Cernobyl, Ucraina e Bielorussia vengono colpite dalla nube radioattiva, milioni di persone vivono nelle zone inquinate. Un immenso movimento di solidarietà si avvia a livello mondiale, un movimento popolare che in Italia coinvolge decine di migliaia di famiglie, parrocchie, associazioni, istituzioni locali. Complessivamente, tra il 1986 al 2018, vengono ospitati in Italia 457.000 bambini bielorussi la metà del totale mondiale. Centinaia di questi arrivano a Bologna e rimangono in contatto con le famiglie ospitanti anche decenni dopo. 

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