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Cronaca

Mobike, crescono i danni e gli atti vandalici: si corre ai ripari

Era uno dei motivi di scetticismo sul lancio delle bici condivise, poi superato dal successo del servizio. Ora però l'uso improprio e i danneggiamenti volontari stanno diventando un problema. Le contromisure per contenere il fenomeno

Freni spezzati, cavi freno tranciati, ma anche il mezzo dato alle fiamme, oppure gettato nel canale del Navile. Da giugno c'è stato un boom di danni alle Mobike presenti a Bologna e ora il Comune, insieme all'azienda, corre ai ripari. 

Ora è pieno allarme: Si profila un incremento dei controlli da parte della Polizia locale (anche in borghese) e l'entrata in scena di personale aziendale che girerà in strada. Sono stati ribattezzati gli "angeli delle Mobike". La questione danni, argomento in mano agli scettici al momento del debutto, poi superata dal successo delle bici arancioni, era stata messa in conto dall'azienda che gestisce il servizio, ma la cosa sta avendo ripercussioni anche sul servizio.

Il problema ha un doppio volto: i danneggiamenti provocati dall'uso improprio dei mezzi e i vandalismi veri e propri. Davide Lazzari, responsabile Business development di Mobike in Italia, si concenta sul primo.

Premesso che "Bologna rimane assolutamente un'esperienza positiva a livello nazionale", al momento "l'unica preoccupazione che abbiamo sono non tanto degli atti vandalici quanto gli usi difformi", spiega Lazzari in commissione: ad esempio due persone sullo stesso mezzo, una delle quali spesso si siede sul cestino anteriore o si appoggia in piedi sul retro della bici piegando il telaio.

Mobike a Bologna: incendi, danni e scorrettezze con le bici condivise

Tutto questo si traduce nella necessità di tenere "mezzi fermi in magazzino per essere riparati", aggiunge il manager di Mobike, segnalando che danni di questo genere richiedono anche più tempo: anche un'ora e mezza per intervento, a fronte dei dieci o 15 minuti di una sistemazione ordinaria. Tant'e' che l'azienda ha dovuto raddoppiare i meccanici: da due a quattro.

L'assessore comunale alla Mobilità, Irene Priolo, invece accende i riflettori sui danneggiamenti fini a sé stessi: "Da giugno abbiamo visto un incremento importante dei vandalismi, causati con atti scientifici che non sono la rottura di un cavalletto o cose così. Si parla di "persone che prendono dei massi grandi così e ci colpiscono le bici", mima il gesto Priolo.

Il risultato, tra una causa del danno e l'altra, è che "da giugno abbiamo costantemennte 500 bici in riparazione su 2.200", avverte Priolo: situazione che "sta causando un minore numero di bici in circolazione e un aumento dei costi di manutenzione".

Di conseguenza, "stiamo cercando di attivare una collaborazione con la Polizia locale", riferisce Lazzari. In particolare "stiamo pensando di creare gli 'angeli delle Mobike'- aggiunge il manager- per fare controlli ad hoc": si tratterà di personale aziendale che potrebbe girare insieme alla Polizia locale, spiega Lazzari.

Con i vigili "abbiamo già fatto degli incontri", segnala Priolo: "E' necessario intervenire", perché "non voglio che Bologna da maglia rosa Mobike diventi maglia nera a causa di fenomeni che non possiamo permetterci". Aumenteranno i controlli, dunque, prevedendo "anche servizi in borghese- continua l'assessore- sulla base della lettura dei dati". Poi verranno gli 'angeli' e Priolo approva in pieno: "Mi piace anche il nome".

Intanto, a subire danni non sono soltanto le bici ma anche i "beacon" che rilevano se una bici viene parcheggiata negli hub dedicati, con conseguente sconto. Sono presenti in 208 hub su 214, "ma non sempre riescono nel loro mestiere", afferma Tommaso Bonino di Srm, perché rotti dai veicoli che vengono parcheggiati sugli hub: "Auto e soprattutto furgoni che scaricano merci pesanti". Ma può andare peggio: "Recentemente abbiamo trovato in un hub anche una ruspa", racconta Lazzari. Quello del mancato funzionamento dei beacon, comunque, è un problema che in prospettiva sarà risolto dalla sostituzione con il Gps: già sarà così per le 300 e-bike in arrivo, poi in futuro anche per le bici normali. (Pam/ Dire)

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