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Stop alle molestie sul trasporto pubblico: ecco la campagna MezziPerTuttə

Si tratta della prima campagna a livello nazionale per la sensibilizzazione e la prevenzione delle molestie sul trasporto pubblico

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Sensibilizzare e prevenire le molestie sui mezzi pubblici: questo l’obiettivo della campagna MezziPerTuttə, presentata in una conferenza stampa a Palazzo d’Accursio in una data non casuale, quella dell’8 marzo. La campagna è la prima a livello nazionale e nasce dalla proposta di Road to 50%, un’associazione che si batte per la parità di genere. Patrocinata dal Comune di Bologna e con l’adesione di Tper, MezziPerTuttə vuole “creare un ambiente sicuro e inclusivo per tutti gli utenti dei mezzi pubblici – scrive il Comune in una nota – sensibilizzando e informando la cittadinanza attraverso una campagna pubblicitaria” che sarà presente sui mezzi pubblici. Ma non solo: sulle affissioni ci sarà un QR code per rispondere ad un sondaggio anonimo che servirà a “raccogliere segnalazioni cruciali, fornendo così una base di dati fondamentale per effettuare cambiamenti tangibili nel sistema di trasporto pubblico”. 

“Le molestie sui mezzi pubblici sono un fenomeno caratterizzato, come tanti, da una scarsità di dati – ha detto a margine dell’incontro la vicesindaca Emily Clancy –, il che non ci permette di avere un quadro esaustivo del fenomeno. A volte non si percepisce come molestia tanto profonda da arrivare alla denuncia, ma è necessario lavorare su questo fenomeno. La campagna è costruita dal basso con la partecipazione di molte associazioni, e questo restituisce il senso di raccogliere dati e portare questa campagna sui mezzi pubblici. Gli autisti e le autiste di Tper si stanno formando su questi temi, c’è anche un comitato che lavora sui temi delle pari opportunità. Dobbiamo togliere il tema della parità di genere dal silos delle pari opportunità, ma proiettarlo sui luoghi di lavoro, nella città, in tutti i luoghi pubblici”.

“L’azienda ha molta attenzione al tema della violenza di genere, e più in generale sul tema della sicurezza per lavoratori e passeggeri – ha detto Giuseppina Gualtieri, presidente di Tper – . Devo dire che non abbiamo casi particolari, ma ogni caso, anche il minimo, è importante. Per questo abbiamo ritenuto necessario partecipare alla campagna: vogliamo essere, insieme a loro, partecipi di questa attenzione, pensando che abbia anche una funzione preventiva anche a livello culturale”.

“L’idea della campagna – spiega Arianna Vignetti, presidente dell’associazione Road to 50% – nasce da un’esigenza pratica che noi attiviste riscontravamo. Ci siamo rese conto che non era ‘normale’, per noi, prendere i mezzi pubblici a tutte le ore del giorno e della notte. Era come se avessimo una sorta di coprifuoco, e che magari dopo una certa ora meglio spostarsi con la macchina o con un taxi. A noi questo non sembrava giusto. Quindi abbiamo iniziato a interrogarci e a guardarci intorno, e abbiamo visto che in tantissimi altri Paesi ci sono campagne che parlano di sicurezza sul trasporto pubblico”.

“Il fenomeno delle molestie sui mezzi pubblici – ha detto Susanna Zaccaria, presidente di Casa delle Donne – è diffuso anche nella nostra città, e raramente viene denunciato. Proprio per questo abbiamo deciso di partecipare a questa iniziativa, perché per noi è importante che le donne che subiscono molestie di questo tipo sappiano di potersi rivolgere a noi per trovare supporto”.

Oltre che a Bologna, la campagna è attiva nelle città di Roma, Torino, Genova, Padova, Novara, Pomezia, Bolzano e Novara. Realizzata pro bono dall’agenzia Kirweb di Roma, la campagna è supportata da Period Think Tank, Casa delle Donne e Paideia, con la partnership di Regaz di Bolo e Socialisti Gaudenti.

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