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Nell'occhio del ciclone / Zona Universitaria / Via Irnerio

Lavori in Montagnola, petizione vs l'edificio di Cucinella: "Chi va al parco cerca il verde"

Nell'occhio del ciclone il parco cittadino su via Irnerio/Indipendenza adesso che sono iniziati i lavori di demolizione per la riqualificazione.Frequentatori delusi, pronti a dare battaglia

Il Parco della Montagnola è al centro di una raccolta firme per fare in modo che si ridiscuta il progetto (da 2 milioni di euro) che prevede un nuovo edificio all'interno dell'area verde, che il cantiere venga ridimensionato affinchè i cittadini possano accedere alla parte di giardino chiuso fra le transenne, che parte delle risorse vengano utilizzate per i giochi dei bambini, che non sono mai stati sostituiti. In pochi giorni le firme sono arrivate a quota 600. "Non è una cosa da Bologna non condividere con i cittadini un progetto come questo" il commento di Ilaria Gromo, che fra bambini a scuola e passeggiate con il suo cane Fidel, frequenta il parco dal 2004. 

"Quest'area di verde urbano, sebbene abbia delle potenzialità giganti, ha passato momenti terribili. Spaccio e delinquenza adesso sono più sotto controllo, ma questa mattina lo scenario davanti al quale mi sono trovata è stato raccapricciante tale era la quantità d'immondizia distribuita ovunque dopo il weekend. Si rischia di abituarsi alla bruttezza e non vorrei cambiare parco, sono molto legata alla Montagnola...". 

Voi frequentatori del parco della Montagnola avete dato il via a una petizione per dire no al progetto di riqualificazione così come è stato presentato, ovvero con la costruzione di un nuovo edificio al posto della tensotruttura. Perché?

"Intanto una premessa fondamentale: non siamo persone che incapaci di accettare i cambiamenti, anzi. Siamo persone a cui l'innovazione piace, eccome. Il punto è che questo progetto, al contrario di ciò che di solito succede a Bologna, non è stato minimamente condiviso con i cittadini che il parco della Montagnola lo frequentano ogni giorno. Non amo l'idea di una costruzione dentro a un parco (fra l'altro più grande di quella che sostituisce), ma prima di farla il parco va comunque riqualificato visto che è pieno di orrori fra buche, cestini che strasbordano, giochi dei bambini mai aggiornati e pavimentazione pericolosa e inutilizzabile coi passeggini". 

Quali i dubbi più forti? 

"Non sono convinta che quello progettato sia il modo giusto per salvare la Montagnola anche la costruzione che abbiamo visto sul rendering è molto bella. Siamo sicuri che chi vuole andare al parco sia felice di trovarsi dentro un edificio? Insomma, pensiamo che in questo modo il verde urbano diventi altro...Siamo sicuri che in questa zona (sopra un hotel con tante sale) ci sia necessità di una sala polifunzionale per le conferenze?". 

Chi sono le persone che frequentano il parco e che hanno e stanno firmando la petizione? 

"Sono i genitori dei bambini che frequentano le scuole dentro al parco, sono persone che la mattina vengono a correre o a camminare, sono persone che portano a spasso il cane. Sono studenti che vengono qui con libri o computer, sono i clienti del chiosco che, ahimè, è aperto solo d'estate. E sono anche i lavoratori degli uffici dei dintorni che fanno qui la loro pausa pranzo".   

Un progetto da 2 milioni di euro e una grande firma, quella di Mario Cucinella, che potrebbe attrarre anche i turisti...cosa pensa? 

"Penso che abbiamo affidato il progetto a un archi-star e che avrà molta visibilità. Ma cosa ci metteranno dentro? Lo ricordiamo il flop delle fanìmose 'gocce'? Non ha per me molto senso richiamare l'attenzione del turista (magari appassionato di architettura) fregandosene del povero cittadino che ha bisogno di spazi verdi come questo". 

Cosa chiedete all'amministrazione pubblica? Un incontro lo avete già fissato?

"Chiediamo un confronto sulle tematiche di ripristino del parco e la revisione del sistema di smaltimento dei rifiuti. Non capiamo perchè l'area transennata (vedi foto) debba restare chiusa anche se i lavori si sono conclusi da tempo (la data sul cartellone è del 21 aprile) e quindi non accessibile. Non capiamo come venga gestita quest'area, perché una volta la fontana funziona e a volte no, perché è stata transennata anche quella...vorremmo sapere di più sulla manutenzione generale, capire perchè c'è sempre qualcosa che non funziona". 

Montagnola: area chiusa per lavori e situazione del parco

La petizione "per restituire il verde ai cittadini"

Una petizione che in pochi giorni ha superato le 600 firme: "Siamo un gruppo di cittadini e cittadine utenti del parco della Montagnola e ribadiamo la richiesta di un’assemblea pubblica (richiesta inviata il 6 maggio 2022) in loco per spiegare nei dettagli il progetto di costruzione del nuovo edificio al posto della tendostruttura già abbattuta. Il Comune non ha mai risposto alle nostre richieste di chiarimenti su un progetto da due milioni di euro che verranno utilizzati solo per edificare e non per il parco: per “mancanza di risorse” non si intervenire sul contesto (arredi urbani, pavimentazione) da anni.  

La costruzione nella sua superficie totale – interna ed esterna – passerà da 380 a 500 metri quadri e, benché si parli di tetti verdi, crediamo che la superficie calpestabile sia una priorità perché realmente fruibile. Rifiutiamo ogni logica di greenwashing; ingiustificabile il consumo di suolo in tempi in cui si dovrebbe aumentare il verde e non toglierlo. Nessuno si “oppone’ in modo cieco all’intervento il cui progetto è stato assegnato direttamente all’architetto Cucinella; riteniamo infatti che un bell’edificio all’interno del parco possa costituire un valore aggiunto. 

Il cantiere è fermo dal 21 aprile (data di fine lavori); nel frattempo si è interdetta ai cittadini e alle cittadine un’area estremamente estesa del parco, si sono imprigionati prato e alberi, panchine, impedendo di utilizzare una parte vitale del parco. Ciò è inaccettabile e incomprensibile, dopo due anni di pandemia e nella stagione primaverile/estiva. 

La Montagnola è il polmone di una zona della città che non ha altro verde disponibile: aumentare la superficie edificata per una struttura di cui oggi non si conosce la finalità concreta (ma solo chi la gestirà, a quanto si legge nei documenti) ci pare in controtendenza rispetto a ciò che l’Europa e l’emergenza ambientale richiedono. 

Abbiamo letto che la Fondazione Rusconi avrebbe realizzato delle interviste tra gli utenti del parco per spiegare il progetto e “tastarne” il gradimento: nessuna delle associazioni e degli utenti abituali del parco è stato contattato in proposito. Sappiamo che non si tratta di un obbligo ma certamente di una buona pratica nella città che fa della partecipazione, della co-progettazione e del progressismo uno dei suoi punti di forza.  Per tutti questi motivi abbiamo chiesto all’amministrazione un’assemblea cittadina pubblica ma alla domanda non abbiamo trovato alcuna risposta. 

Per questo, quindi, raccogliamo firme affinché: venga immediatamente ridimensionato il cantiere per restituire il verde a cittadini e cittadine; si interrompa l’iter legato al progetto e se ne ridiscutano caratteristiche e obiettivi di utilizzo; che parte delle risorse siano utilizzate per gli arredi e per i giochi per bambin* e adolescent*; vengano definite chiare tempistiche di intervento sul resto del parco; che la gestione futura sia in capo al Comune e il nuovo spazio sia destinato a famiglie, studenti universitari, anziani, in libera fruizione; chiediamo che diventi una seconda piazza coperta di Sala Borsa, realmente fruibile da cittadini di ogni età, quotidianamente. 

Il progetto da 2 milioni di euro firmato Mario Cucinella 

"Riqualificazione della Montagnola": a questa voce, sul sito del Comune di Bologna è bene illustrato il progetto a cui fanno riferimento i cittadini e che andrà a sostituire la tendostruttura circolare della Montagnola: un "serpentone" a basso consumo energetico che accoglierà una sala polivalente e spazi per attività ludiche e culturali, così come era già stato spiegato dal sindaco Matteo Lepore: "Un luogo frequentato da tante famiglie e bambini, da chi ci va a correre e dagli studenti, ha bisogno di uno spazio flessibile inserito nel pieno rispetto degli alberi. Ospiterà uno spazio polivalente con laboratori, un auditorium, sale studio di giorno, un punto ristoro e servizi, con aree che si  prestano a intrecciarsi con le rassegne estive nel parco". Tale struttura è stata descritta dall'architetto Mario Cucinella (che la progetterà)come: "una foglia bianca posata in mezzo agli alberi, aperta, con esili intelaiature in alluminio e vetrate, che di notte diventerà una lanterna nel parco". L’investimento complessivo ammonta a oltre 2 milioni di euro e l’esecuzione dei lavori è prevista per l’anno 2023.

Rendering Montagnola-2

I cittadini che hanno messo online la petizione hanno fatto anche una sorta di "riassunto" nel quale spiegano la storia recente del parco, a partire dai giochi per i bambini e arrivando ai bagni pubblici. 

"I giochi vengono rimossi perché malmessi e, tuttavia, mai sostituiti; sono state richieste anche attrezzature per adolescenti e giovani (porte da calcio, ad esempio, senza campetto, ma realizzate in armonia con il contesto storico monumentale: ne esistono vari esempi che erano già stati presi in considerazione dagli uffici preposti). Sappiamo che è stata accantonata una cifra per questo obiettivo nella passata Giunta e l’assessore Borsari si è impegnato a progettare la realizzazione a partire dall’autunno. Nel frattempo una delle associazioni firmatarie della lettera ha proposto l’installazione di porte da calcio e/o canestro almeno per la stagione estiva all’interno della progettazione relativa a Bologna Estate". 

"La pavimentazione – come confermato dai tecnici il marzo scorso – si è deteriorata pochi mesi dopo la realizzazione, oltre dieci anni fa, ed è sempre stato riferito che il rifacimento era legato ad un contenzioso avvenuto tra il Comune e la ditta esecutrice dei lavori e che le risorse per rifare il lavoro sarebbero state molte/troppe.  Alla luce di ciò, una spesa di due milioni di euro risulta sproporzionata rispetto alle reali necessità del parco". 

"I bagni pubblici sono chiusi eccetto il venerdì e il sabato. Questo accade benché un bando preciso ne preveda la gestione (apertura e chiusura in concomitanza con la chiusura e l’apertura del parco) da parte di chi ha vinto l’assegnazione della ex Casetta del Custode. Tra le richieste da ottemperare risultava obbligatoria – come ribadito nell’avviso -  la gestione dei bagni pubblici: un onere che è stato deterrente alla partecipazione al bando per numerose associazioni che avrebbero voluto rispondere all’avviso di assegnazione dello spazio. L’assegnazione è avvenuta oltre un anno fa e i bagni sono ancora inspiegabilmente chiusi (e l’area cani - e non solo - viene spesso usata per questo scopo, con tutti i problemi che conseguono). Come abbiamo già fatto presente in più luoghi, se l’assegnatario non riesce ad adempiere a ciò che nel bando viene richiesto si ritira; se si ritirano anche gli altri soggetti in graduatoria si rifà il bando o si prendono decisioni diverse. Ma la risposta non può essere la chiusura di un servizio. Il bagno è stato riaperto (a pagamento)  l'1 giugno in corrispondenza dell'inizio delle attività estive temporanee, ma il parco ha una vita 12 mesi all'anno. Venuti a conoscenza della stipula della convenzione firmata a seguito dell'avviso abbiamo scoperto che la gestione dei bagni è stata scorporata dall'avviso "ex post" e che il futuro edificio verrà assegnato allo stesso soggetto assegnatario della ex Casetta del custode". 

"Le aiuole attorno alla fontana sono state oggetto del progetto detto Rivoluzione verde e di un investimento che ha previsto il totale sradicamento del prato folto che si trovava in quel luogo (utilizzato sempre dai bambini e dalle bambine delle scuole, come documentato da numerose foto. In un primo momento si era pensato di intervenire sulle rampe di accesso ma poi si è presa la decisione di sradicare il prato), per piantare al suo posto delle piante "perenni" che non sono mai state realmente tali. Le aiuole sono state terra bruciata per almeno 9 mesi all’anno da allora. Nell’incontro del 24 marzo abbiamo chiesto di ripristinare il prato ad utilizzo pubblico dei cittadini e delle cittadine; questa richiesta ha trovato risposta nel senso che le aiuole sono state "liberate". 

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