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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Monterenzio

Alluvione a Monterenzio: il guado sta per essere abbattuto, tra diffide e raccolta firme

Tra chi si oppone alla demolizione della passerella sull'Idice, chi chiede tempo e la Regione che la considera non sicura

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Era letteralmente divisa in due, poi a Monterenzio era stato aperto un guado sul fiume Idice per consentire il passaggio delle auto. 

Il comune dell'Appennino, tra i più colpiti dalle alluvioni di maggio, tra frane e ponti crollati, era stato "ricongiunto", grazie anche alla collaborazione degli imprenditori locali che avevano messo a disposizione mezzi e ore di lavoro per riattivare il collegamento sulla SP7. Ora il guado sta per essere abbattuto, ma non tutti sono d'accordo. Le ruspe erano già arrivate a gennaio, ma i cittadini le avevano respinte con un sit in. 

La Regione, dal canto suo, aveva parlato di "passaggio provvisorio" poiché l'obiettivo prioritario è il ripristino della strada provinciale - di cui è competente la Città Metropolitana di Bologna. 

"Prima di demolirlo, la Regione presenti un’alternativa sicura - sollecita in una nota il capogruppo di Rete Civica Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi - è diventato motivo di accesa protesta da parte degli abitanti di Monterenzio e frazioni limitrofe. I motivi specificati dalla Regione per motivare questa scelta contestano che il guado sarebbe facilmente sormontabile da piene e non consentirebbe le adeguate garanzie di sicurezza idraulica" continua Mastacchi, ma gli imprenditori che hanno contribuito alla realizzazione del guado si farebbero carico delle manutenzioni.

Raccolta firme e diffida 

Per Mastacchi, essendo già in febbraio "sarebbe più saggio far passare l’inverno, periodo che espone maggiormente al rischio di frane ed erosioni fluviali, e avere il tempo di mettere in sicurezza la via Idice. Non li rassicura il fatto che il Responsabile dell’Area sviluppo delle infrastrutture della Città Metropolitana abbia comunicato a tutti i comuni interessati, che da gennaio a dicembre 2024 verranno eseguiti i lavori su diverse strade provinciali, tra cui anche la SP 7, con contestuale interruzione temporanea della circolazione". 

I no-demolizione hanno organizzato una raccolta firme ed è arrivata anche la diffida a Comune di Monterenzio, Regione e Città metropolitana, poichè, sostengono, basata "su atti allo stato illegittimi e privi dei requisiti di legge. “puntualizzando che 'l’esistenza del Guado permane attuale e ineludibile per ovviare all’isolamento del territorio non solo per le attività di ordinaria viabilità, ma, anche, per eventuali attività di soccorso/emergenza” (Atto di intimidazione e diffida del 31.1.2023)", riferisce Mastacchi. 

Monterenzio divisa in due dopo l'alluvione, minacce al sindaco: "Ogni 50 metri c'è una frana"

Il sindaco: "Non può essere considerato via alternativa alla Sp7"

"A differenza di quanto continuano a dichiarare alcuni cittadini, le immagini pubblicate (sui social il 7 gennaio)  dimostrano chiaramente che il guado, pur essendo un’opera ben fatta, non può essere considerato via alternativa alla sp7 durante gli episodi di maltempo - si legge sulla pagina Facebook di Monterenzio Aperta, la lista che ha eletto il sindaco Ivan Mantovani – come scritto a suo tempo in ordinanza, è opera di cantiere che deve essere sormontata dall’acqua, ma che al contempo può diventare, secondo i tecnici della Regione, ostruzione del corso fluviale. Come visto dalle foto, a ridosso del guado si erano già accumulati resti di tronchi ed altri detriti che potrebbero formare un “tappo” e impedire lo scorrimento del fiume, provocando esondazioni e allagamenti del campo comunale e della zona piscina". 

Guado dopo la pioggia - foto FB Monterenzio Aperta

"Finchè la sp7 è stata impraticabile il guado ha assolto egregiamente al suo compito - spiegano sul post - ora che la sp7 è percorribile e le pareti sono state imbrigliate, bisogna pensare ad altro come via di fuga, il ponte per il quale siamo in attesa del via libera da parte della Regione Emilia Romagna. Nondimeno, foto e commenti pubblicati sono serviti per sollecitare Regione e Città Metropolitana su quanto di loro competenza: la prima per la pulizia dei fiumi e la seconda per il ripristino completo della Sp7 nel tratto in argomento. Appena gli Enti preposti comunicheranno le tempistiche per il ripristino completo della strada provinciale e la decisione se autorizzare la pulizia del torrente Idice in autonomia oppure l’invio di personale competente, sarà nostra cura renderle pubbliche".

Il ponte sull'Idice dopo l'alluvione

E poi "per spegnere le inconsistenti voci che girano sui social, pubblichiamo la risposta del dirigente del settore strade, sicurezza e ciclovie della Città Metropolitana di Bologna - continuano su FB - Queste notizie non verificate e strombazzate sui media hanno come unico risultato quello di allarmare l’intera cittadinanza e confondere la realtà dei fatti diffondendo notizie false e tendenziose. La  Città Metropolitana, che è proprietaria della strada Provinciale SP7 e quindi l’unico soggetto attendibile, dichiara che sulla via Idice, in tutto il suo percorso che attraversa più comuni, non sono previsti lavori che prevedano l’interruzione della viabilità per più giorni. Per eseguire queste attività bisognerà comunque incaricare geotecnici e progettisti e ancora non sono stati appaltati alle imprese.  Per conoscere lo stato di avanzamento dei lavori, consigliamo di attenersi a quanto scritto nei siti istituzionali , gli unici in grado di fornire notizie ufficiali e verificate".

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