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Cronaca

Primo detenuto morto per Covid, era in carcere a Bologna: la procura verso l'archiviazione

Non sarebbero emersi elementi da attribuire a carico di qualcuno per il decesso del boss 76enne, spirato in ospedale pochi giorni dopo il ricovero dalla Dozza

Fu il primo detenuto in Italia ad ammalarsi e morire dopo aver contratto il Covid. Ora, per il decesso di Vincenzo Sucato, 76 anni, si va verso l'archiviazione del fascicolo aperto dalla procura di Bologna.

Secondo quanto riporta Palermotoday non sarebbero stati infatti trovati ulteriori elementi per definire responsabilità a carico di qualcuno in relazione all'aggravamento e poi al decesso del boss di Misilmeri, in carcere a Bologna dopo essere stato arrestato nel 2018 in una operazione antimafia. Sucato era spirato l'1 aprile dello scorso anno, soltanto pochi giorni dopo che gli erano stati concessi -dopo ripetuti tentativi- gli arresti domiciliari per motivi di salute.

Dopo la morte la famiglia, attraverso l'avvocato Domenico La Blasca, aveva presentato a maggio un esposto a Bologna, ipotizzando l'omicidio colposo e altre presunte negligenze. Sucato aveva già diversi problemi di salute, ma solo quando fu ricoverato, pochi giorni prima del decesso, in regime di arresti domiciliari, al Sant'Orsola fu trovato positivo al Covid. Di lì a pochi giorni, il decesso.

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