rotate-mobile
Cronaca

Pass invalidi, usati dopo morte. Nuovo filone inchiesta al via

Permessi usati anche dopo il decesso del titolare: è l'ultima 'furbata' scaturita nell'ambito dell'inchiesta. Il Procuratore aggiunto Giovannini: "Questa inchiesta è un pozzo senza fondo"

Non bastavano i finti invalidi, che muniti indebitamente dei talloncini arancioni scorrazzavano liberamente in zona traffico limitato e parcheggiavano nei posti riservati ai portatori di handicap. Ora, a buttare benzina sul fuoco, è l'ennesima, irritante, trovata dei 'furbetti': ovvero utilizzare i pass invalidi anche dopo il decesso del titolare del permesso. *
E' questa, infatti l'ultima 'furbata' venute alla luce nell'inchiesta della Procura di Bologna e della Polizia Municipale sui pass handicap, che in un filone ha coinvolto anche i giocatori del Bologna calcio.

"Questa inchiesta è un pozzo senza fondo di piccole e grandi furberie - ha detto il Procuratore aggiunto Valter Giovannini, titolare del fascicolo - la procura non può materialmente occuparsi di tutto. Bisogna rivedere l'intera materia e il sindaco Merola sta mostrando sensibilità e volontà di mettere ordine". Peraltro i furbetti scoperti in questo nuovo filone non dovrebbero essere sanzionabili penalmente: la furbata dovrebbe rientrare, in base al codice della strada, tra le sanzioni amministrative.

L'utilizzo dei contrassegni handicap legati a un'auto e intestati a una persona deceduta è stato riscontrato in due tipologie. Nella prima si tratta dei tagliandi handicap rilasciati dal Comune di Bologna. In questo caso l'anagrafe segnala automaticamente il decesso a Sirio, il vigile elettronico che controlla le entrate nella Ztl delle auto, che così cancella dal suo sistema la targa. Ma il permesso non viene ritirato materialmente. Così - è stato appurato in alcuni casi - il permesso (che ha una scadenza quinquennale riportata sopra) viene ancora usato dopo il decesso del titolare dai parenti per entrare in centro nelle ore in cui Sirio è spento e parcheggiare gratis sulle strisce blu e negli spazi handicap.
Nella secondo tipologia si tratta di permessi rilasciati da altro comuni, spesso limitrofi ma anche più lontani. Se, ad esempio, l'invalido titolare del permesso deve essere accompagnato per una visita in centro il permesso viene inserito nel sistema Sirio e poi vi rimane per cinque anni. E' stato visto che anche in questo caso dopo il decesso del titolare sono continuati gli accessi al centro. Il meccanismo di controllo è scattato dopo una segnalazione non lasciata cadere dalla municipale. I casi di irregolarità sono un po' più di dieci, ma la scrematura è solo all'inizio.

 

 

 

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pass invalidi, usati dopo morte. Nuovo filone inchiesta al via

BolognaToday è in caricamento