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Cronaca

"Pronti soccorso strapieni, i Cau risolvono i problemi?"

Secondo il sindacato degli infermieri Nursind "nessuno sa ancora se si stiano davvero registrando dei miglioramenti nel sistema"

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Un incontro con l'assessore Raffaele Donini. Lo chiede il  Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, per conoscere anche i dati di accesso ai Cau - Centri di Assistenza e Urgenza - e al Pronto Soccorso

Secondo Renato Mazzuca, infermiere del 118 e del pronto soccorso, attivo nel sindacato: “Allo stato attuale i Cau sembrano aver sostituito i medici di base drenando risorse umane ed economiche dai pronto soccorso mettendoli in difficoltà”.

“I Cau sono davvero l'unica soluzione possibile per risolvere i problemi all'interno dei pronto soccorso in Emilia-Romagna? Continuano a partirne di nuovi nel nostro territorio regionale, ad esempio, anche se non è ancora arrivata alcuna comunicazione ufficiale, ci è giunta voce che sia ormai imminente l'apertura di un Cau anche al Policlinico S.Orsola di Bologna, ma nessuno sa ancora se si stiano davvero registrando dei miglioramenti nel sistema oppure no - ha dichiarato  Antonella Rodigliano, segretaria regionale del Nursind in Emilia-Romagna, segretaria provinciale del sindacato degli infermieri e delle ostetriche a Bologna - a oggi sentiamo solo slogan a proposito degli accessi ai Cau, ma ancora non si è capito per davvero di quali flussi stiamo parlando in termini numerici e soprattutto in termini d'aiuto al lavoro di medici e personale sanitario. Ci piacerebbe pertanto conoscere i dati sull'affluenza ai Cau ma anche quelli relativi a chi non va più al pronto soccorso, se davvero si è registrato questo calo tanto auspicato dalla Regione. A noi non risulta, anzi - continua Rodigliano - vediamo, solo per fare un esempio, i pronto soccorso della stessa città metropolitana di Bologna che comunque continuano a essere sempre pieni e affollati. Tutti si aspettavano un deflusso di pazienti in accesso ai pronto soccorso, che invece al momento non c'è da nessuna parte, visto che tanti nostri colleghi ci raccontano di situazioni ancora oggi complicate e difficili da gestire”.

L'obiettivo dei Cau sarebbe appunto quello di snellire gli accessi al pronto soccorso, dotando gli ospedali locali di centri che possano gestirne il flusso, specialmente per i casi non gravi, ovvero i codici bianchi e verdi, che rappresentano, secondo i dati Ausl, il 70% degli accessi al pronto soccorso

“La sofferenza dei pronto soccorso strapieni e con posti letto che continuano a essere insufficienti per smaltire l'utenza rimangono all'ordine del giorno, ecco perché vorremmo vedere meglio i dati dei Cau e ottenere un confronto con la Regione - conclude Antonella Rodigliano -. Vogliamo delle risposte, siamo stanchi di non essere mai ascoltati, di vedere le nostro richieste cadere sempre nel vuoto. Abbiamo bisogno di trovare delle soluzioni che rispondano alle esigenze dei pazienti, prima di tutto, ma anche del personale ogni giorno in prima linea”. 

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