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Domenica, 28 Aprile 2024

Furti e rapine in casa: dalle telecamere al controllo di comunità | VIDEO

Alcuni giorni fa una banda è entrata in un appartamento e ha estratto la pistola. L'episodio ha scatenato anche una bagarre politica. Oggi il Comune incontra i residenti

Il Comune incontra i residenti di via Gandino e dintorni, dopo la violenta (tentata) rapina di alcune notti fa, quando tre uomini sono entrati in un appartamento e hanno estratto una pistola. Sull'episodio si è scatenata una bagarre anche sul piano politco, con l'opposizione che ha addossato la responsabilità a Palazzo D'Accursio. 

Le proposte sono il "controllo di comunità", con residenti direttamente informati dalle forze dell'ordine su come comportarsi per ridurre i rischi, mentre le loro segnalazioni verranno veicolate attraverso un "referente qualificato e appositamente formato" in contatto con gli agenti, e, naturalmente, la videosorveglianza che comprendo anche zone del quartiere Savena, come il Fossolo, Borgo Panigale, e i Giardini Margherita. Il sindaco Matteo Lepore e la capo di gabinetto Matilde Madrid sottoporranno le misure oggi pomeriggio ai residenti delle vie coinvolte.  

Per i residenti dei colli la faccenda sarebbe più complessa poiché bisognerebbe "cablare oltre 30 strade. Non è una questione di volontà ma economica", sottolinea Madrid.

"Stiamo lavorando a un progetto per estendere la videsorveglianza che entro la terza settimana di luglio presenteremo in prefettura per poi inviarla al ministero degli Interni per chiedere un cofinanziamento. Tra le zone previste c'è anche la zona dietro ai giardini Margherita, proprio perchè avevamo recepito le richieste dei residenti" ha spiegato Madrid, che sottolinea anche l'impegno economico "stiamo parlando qualche centinaio di migliaia di euro, non di poche risorse - e - non è la panacea di tutti i mali, oggi una telecamera svolge una deterrenza molto limitata, basta travisare il volto e commettere comunque il reato. Sono comunque molto utili per svolgere le indagini".

Controllo di comunità

Per quanto riguarda i cittadini di via Gandino "vorremmo proporre loro di attuare a Bologna per la prima volta su quella zona un modello di controllo di comunità", spiega Madrid, in base alle norme previste dal ministero dell'Interno e dalle linee guida della Regione: un protocollo del genere, per quanto riguarda l'ambito regionale, è attuato ad esempio a Reggio Emilia. "Nulla ha a che fare con la giustizia fai da te e con le ronde, è l'antitesi di quel modello", sottolinea Madrid. In questo caso i residenti fungono più da 'antenne' utili per programmare gli interventi. Verranno usate per questo chat "che il più delle volte già esistono" per le segnalazioni con un referente, ruolo da svolgere anche a turno dai residenti, appositamente formato per individuare le situazioni potenzialmente a rischio e sottoporle alle forze dell'ordine. 

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