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Cronaca

Aeroporto Marconi: il futuro degli aerei (e del loro rumore) passa anche da Roma

Europa Verde ha presentato un’interrogazione all’Assemblea legislativa della Regione, mentre l’ex sindaco Merola lavora a un disegno di legge

Imperversa la discussione sul rumore che disturba i residenti delle zone limitrofe generato dagli aerei in arrivo e in partenza dal Marconi. Solo pochi giorni fa il quartiere Navile ha indetto un Consiglio aperto per discutere della faccenda: oltre ai rappresentati della società che gestisce l’aeroporto, erano presenti anche molti cittadini e diversi amministratori locali. L’obiettivo, condiviso da tutte le parti politiche, è quello di porre un limite al disagio causato dall’incessante rumore. 

L’interrogazione di Europa Verde

Presente all’incontro anche Silvia Zamboni, capogruppo in Regione di Europa Verde. Zamboni ha sollevato alcune questioni di cruciale importanza, che ha poi ribadito a BolognaToday: “Ho chiesto più volte di far decollare e atterrare i voli dalla parte del Bargellino, zona industriale di Calderara, in modo da non sorvolare la città di Bologna, come già accadeva quando io ero assessora all’ambiente, sul finire degli anni ’90. Ebbene, da quanto è emerso, la procedura ridurrebbe il numero dei voli possibili. Il dato, che emerge dal rapporto di Enav, significa solo una cosa: meno voli, meno incassi”.

C’è poi la questione dei voli notturni che, a detta di molti, verrebbe sistematicamente violata: “Io ho avanzato l’ipotesi che stiano aumentando i voli cargo, che solitamente decollano proprio dal lato del Bargellino, impedendo così ai voli civili di fare la stessa cosa. Per esempio: esiste un volo cargo che vola da Bologna a Milano, un volo di appena venti minuti. È una cosa inaccettabile: il trasporto delle merci deve avvenire soprattutto su rotaia. E non solo: il Piano nazionale di sviluppo degli aeroporti non prevede Bologna tra gli aeroporti cargo. Eppure, il Marconi è uno di quegli aeroporti in cui l’attività cargo sta aumentando in maniera esponenziale”. I voli notturni, secondo Zamboni, non sarebbero dettati da esigenze relative all’ATC (Air Traffic Control), ma anzi sarebbero premeditati e studiati a tavolino, aggirando completamente il divieto di traffico aereo notturno: “Ho controllato anche ieri sera. C’erano voli già schedulati provenienti da Madrid e Londra. Il motivo non è legato al traffico aereo o alla sicurezza: non è che dalla torre di controllo dicono ‘guarda, c’è una perturbazione, passa di qua’. No: che questi voli sforino l’orario delle 23 è già previsto e pianificato, e lo si può vedere quotidianamente sul portale che monitora il traffico aeroportuale. E questa è una beffa insopportabile”. 

A corredo di queste due importanti punti c’è anche, e soprattutto, la questione della salute. L’Ausl avrebbe dovuto presentare uno studio sull’effetto dei voli sui residenti entro aprile 2023 (l’ultimo risale al 2018) ma, ad oggi, il rapporto non è ancora stato pubblicato: “Nell’ultimo studio veniva evidenziato come i cittadini del Navile più esposti ai rumori – continua Zamboni – erano più soggetti ad utilizzo di farmaci antidepressivi e antiacidi”. 
In seguito a queste considerazioni, Zamboni ha presentato un’interrogazione all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per chiedere conto della premeditata pianificazione dei voli notturni e delle eventuali ammende alle compagnie che sforano gli orari di interdizione. Inoltre, nel testo dell’interrogazione, viene chiesto di verificare se “il legame tra l’esplosione del traffico merci dell’aeroporto Marconi e l’inquinamento acustico, soprattutto notturno, sia stato affrontato in sede di Commissione aeroportuale”, quali “iniziative intenda intraprendere per frenare la crescita incontrollata dei voli cargo dell’aeroporto Marconi di Bologna” e a che punto sia “il nuovo studio Ausl di Bologna sull’impatto dell’attività dell’aeroporto Marconi sulla salute dei residenti più impattati”.

Voli sui centri abitati: "Ecco il rumore che dobbiamo sopportare ogni giorno" | VIDEO-AUDIO

Il disegno di legge

Le azioni a riguardo dei voli del Marconi non sono finite. L’ex sindaco Virginio Merola, oggi deputato, sta infatti lavorando ad un disegno di legge per rendere compatibili e sostenibili le attività degli aeroporti urbani con la vita quotidiana della città: “Si tratta di rivedere il tema degli orari, con particolare attenzione ai voli notturni e alle fasce orarie in relazione all’inquinamento acustico e ai disturbi subiti anche nel caso di formale rispetto dei limiti di legge, che comunque vanno rivisti per gli aeroporti urbani – scrive in una nota Merola insieme a Roberto Morassut, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati –. Va inoltre prevista una normativa nazionale per le royalty dovute dalle compagnie di volo da attribuire ai Comuni interessati dalle attività, da destinare a interventi strutturali e di mitigazione del rumore, specifici di ogni singolo aeroporto. Gli aeroporti urbani, quelli all’interno o limitrofi all’abitato sono una realtà da affrontare con provvedimenti specifici e con modalità di gestione che rendano obbligatoria la presenza dei cittadini nelle commissioni aeroportuali. Per questo presenteremo entro l’estate una proposta di legge, che sarà preceduta da un adeguato coinvolgimento di tutti gli enti locali interessati e delle realtà associative interessate”.

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