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Cronaca

Scuola, sciopero del pasto: Comune 'boicotta'? Scatta il pic-nic

Così i genitori degli alunni si stanno organizzando per la mobilitazione del prossimo lunedì, che si preannuncia ad 'adesione altissima', vs la qualità e il costo del servizio mensa. L'assessore Pillati in difesa

Il Comune "non fa e non farà nessun boicottaggio" del cosidetto sciopero del pasto, (il boicottaggio del servizio mensa nelle scuole indetto dai genitori per il prossimo 5 maggio)  "ma ha comunque l'obbligo di garantire la refezione nelle sue scuole e quelle dello Stato". Così a Radio Città del Capo l'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, rispondendo alle critiche che sono giunte all'indirizzo del Comune nei giorni scorsi, quando l'amministrazione aveva dato indicazioni ai genitori "scioperanti", di andare a prendere i figli a scuola. La scelta è  poi stata cambiata: la protesta ora potrà avere luogo se il 100% di una classe decide di portare il panino invece di mangiare in mensa. Il Comune, spiega poi Pillati tornando allo sciopero, "ha preso atto di una legittima iniziativa che comunque è diversa da uno sciopero", ma "non fa e non farà alcun boicottaggio". Palazzo D'Accursio "da' solo la giusta attenzione per una giornata tranquilla e serena all'interno delle scuole e perchè i bambini non debbano risentire delle possibili conseguenza negative di questa iniziativa". Pillati, comunque, dice di "aver preso atto" della protesta, ma di "non comprendere appieno le ragioni, perchè la Commissione mensa lavora anche grazie al contributo dei genitori e ottenuti risultato concreti in questi mesi che influenzeranno il futuro del servizio". Non è un caso, prosegue "se la Commissione mensa è nata in questo mandato e votato dal Consiglio comunale il che vuole dire non volersi sottrarre al confronto". E l'assessore risponde anche alle critiche sollevate dai genitori che se la prendono con la qualità del cibo sui piatti dei bambini e con le tariffe che, dice, "vedono Bologna al 60esimo posto su 64 città esaminate" per economia delle pappe.

La tariffa, replica Pillati, "è sperimentale e non è vero che è tra le piu' care d'Italia, perchè i confronti vanno fatti con le tariffe a forfait e a consumo e anche con le esenzioni e gli sconti, che a Bologna ci sono". Per l'assessore "non è vero nemmeno che la qualità non sia buona, dato che proprio con l'Osservatorio mense abbiamo definito gli obiettivi e gli elementi del contratto che ci sarà nel futuro e anche in che direzione dovrà andare il servizio".

IL PROSSIMO 5 MAGGIO PICI- NIC. Se i bimbi non potranno mangiare il panino in classe, la contromossa dei genitori bolognesi intenzionati ad effettuare lo "sciopero del pasto" convocato per lunedì è pronta: picnic fuori dalle scuole per consentire comunque ai bimbi di pranzare insieme, per rientrare e proseguire regolarmente la giornata. A spiegare l'iniziativa è  Luca Luiu, presidente del comitato di gestione delle Betti Giaccaglia, attivo nel Comitato genitori 0-6 anni che promuove lo sciopero insieme all''Osservatorio mense. Visto che ai genitori è stato "vietato" di far portare il panino da casa per evitare la "commistione" con i pasti Seribo, spiega Luiu, nelle scuole ci si sta organizzando per andare a prendere i bimbi alle 11,45 e poi farli rientrare alle 13: l'idea è che i bimbi non mangino a casa bensì all'aperto, insieme. In altre parole, "ci costringono ad organizzare i picnic", sintetizza Luiu, annunciando che questo avverrà  "nella maggior parte delle scuole": per fare qualche esempio, al San Vitale saranno interessate (oltre alle Betti) le Zamboni e l'Anna Frank, al Savena le Follerau, al Porto le Andersen e le Dall'Olio, a Borgo Panigale le Gallon, al Saragozza le Arco Guidi e la Cantalamessa. In quest'ultima scuola, afferma Luiu, si prevede un'adesione allo sciopero addirittura del 100%. Ma saranno della partita, a quanto si apprende, anche altre scuole come le Lipparini e quelle delle scuole dell'Ic21. L'obiettivo è istituire delle "Seribo free zone", come da formula coniata tra i genitori, che si preparano anche a dare visibilità esterna alla protesta con striscioni e foto. Chi non avrà modo di andare a prendere e riportare i bimbi ma vorrà partecipare comunque allo sciopero, li terrà a casa per l'intera giornata. Si prevede un'adesione "altissima", assicurano i promotori.

(AGENZIA Dire)

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