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Cronaca

Smog, nuove soglie delle polveri sottili, Legambiente: "Così Emilia costantemente in rosso"

Giro di vite sui limiti consentiti di concentrazioni delle polveri cancerogene

Sulle concentrazioni di polveri sottili negli ultimi anni si è registrato un certo miglioramento, ma l'arrivo delle regole Ue rischia di mandare l'Emilia-Romagna costantemente in rosso. Lo denuncia Legambiente, che produce anche una elaborazione in merito.

Se le nuove soglie fossero state applicate dall'1 gennaio 2022, "sarebbero tre le città in stato d'allerta per la concentrazione di Pm 2.5". Bologna, Reggio Emilia e Modena tra il 18 e il 20 febbraio hanno infatti superato la concentrazione media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo di Pm 2.5 per tre giorni consecutivi. Ma una svolta rapida è necessaria anche sulle Pm10.

"Se consideriamo il valore target europeo al 2030, posto a 20 microgrammi per metro cubo, è necessaria una riduzione media della concentrazione di Pm10 "pari ad almeno il 16% in 7 anni". A pochi giorni dalla fine del 2022, sono inoltre sette le stazioni di monitoraggio che hanno superato il valore limite giornaliero di Pm10 per più di 35 giorni, un dato in linea con altri anni e inferiore alle 11 stazioni in sforamento del 2021. Ma adottando anche solo in parte le nuove soglie proposte per il 2030 (considerando cioè il minor numero di sforamenti consentiti e non la nuova soglia di concentrazione giornaliera di 45 microgrammi per metro cubo, inferiore di cinque microgrammi rispetto al valore attuale), le stazioni di monitoraggio in infrazione nel 2022 sarebbero ben 26 su 43.

Obiettivi da rivedere

Per quanto riguarda le Pm 2.5, con l'abbassarsi della soglia agli obiettivi europei, ogni anno l'Emilia-Romagna sarebbe in infrazione per la media annuale. "Considerando l'obiettivo di applicare la soglia di concentrazione annuale di 10 microgrammi per metro cubo di Pm 2.5, rispetto al valore del 2021 "c'è bisogno di una riduzione del 60% per raggiungere gli obiettivi intermedi sulla qualità dell'aria in Europa fissati al 2030", afferma Legambiente.

"È fondamentale tenere alta l'attenzione di cittadini e istituzioni sulla qualità dell'aria che respiriamo, soprattutto nel periodo invernale in cui si concentrano gli episodi di aumento delle polveri sottili", sottolinea Davide Ferraresi, presidente di Legambiente Emilia-Romagna. "L'arrivo della nuova direttiva, che confidiamo venga approvata rapidamente- aggiunge Ferraresi- è un evento rilevante per la redazione del nuovo Piano regionale per la qualità dell'aria.

La riduzione dei valori massimi di concentrazione, come suggerito anche dall'Oms alla luce degli studi più recenti sugli effetti sanitari dell'inquinamento atmosferico, richiederà obiettivi più ambiziosi per l'Emilia-Romagna e per l'intero bacino padano". Per questo, avverte, "sarà necessario indirizzare tutte le politiche pubbliche e gli investimenti privati verso la riduzione delle emissioni inquinanti: non è più accettabile continuare a sprecare risorse per puntellare un modello di sviluppo nocivo per le persone e dannoso per l'ambiente". (Bil/ Dire)

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