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Garisenda, Sgarbi in visita con un drone: “Qui per capire se occorre una misura estrema” | VIDEO

Il sottosegretario alla Cultura parla di "rischio reale”. Intanto non si esclude l'allargamento dell'area pedonale intorno alle Due Torri. Presto la torre sarà avvolta da una "struttura di protezione" che servirà a mettere in sicurezza tutta l'area

La Garisenda rischia di crollare. A dirlo è Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e sottosegretario al Ministero della Cultura. Oggi Sgarbi ha fatto visita alla torre bolognese, che in questi ultimi giorni sta facendo preoccupare tutti i bolognesi: “Il rischio reale è quello per cui siamo qui, per capire se occorre una misura estrema che indichiamo al Comune per ragioni superiori dello Stato rispetto alla proprietà comunale, che ha una responsabilità ma tutto quello che consegue rispetto al fatto che è un monumento vincolato riguarda la Soprintendenza”. Sgarbi ha prima la soprintendente Francesca Tomba, poi il sindaco Lepore e il prefetto Visconti, al quale ha chiesto di valutare “il rischio eventuale di qualcosa che improvvisamente cede. Certo che il cedimento di una torre come quella è molto inquietante, quanto ceda me lo dirà sia la commissione, se ha verificato questo, sia l'architetto Tomba che me lo ha già accennato”.

Il sottosegretario ha fatto poi visita alla torre, visionandola anche con l’ausilio di un drone: “Un possibile crollo, non auspicabile, della torre, potrebbe danneggiare anche la chiesa che sta dietro. Quindi, occorre intanto immaginare di chiudere la chiesa come credo sia stato fatto e poi cercare di evitare dei crolli sopra. Il tema che mi preoccupa vedendola – scrive la Dire riportando le sue parole – è che un terremoto, come accaduto recentemente, potrebbe creare una situazione imprevedibile per cui la sicurezza della torre è un tema che non è soltanto quello attuale ma anche quello eventuale. Quindi io metterei una lunga impalcatura che impedisca la caduta, in modo da riuscire a creare una catena grande che la tenga ferma tutta”.

Ipotesi ampliamento area pedonale intorno alle Due Torri 

Non è escluso che si possa allargare l'area" che, da alcuni giorni, impedisce il passaggio di veicoli e pedoni sotto la Garisenda di Bologna. Lo afferma il sindaco Matteo Lepore dopo il summit svolto oggi in Prefettura. L'area off limits potrebbe essere ampliata, dunque, "anche perchè avremo bisogno di iniziare il prima possibile l'accantieramento per la struttura di protezione e sarà una struttura che richiederà sicuramente il passaggio di mezzi", continua Lepore, "così come dovremo lasciare i sensori acustici e quindi avremo bisogno di un'area adeguata per poter garantire anche quel silenzio che, in questi giorni, ha fatto la differenza". Intanto, "chiudere i negozi ed evacuare le persone è una scelta che in questo momento non ci sentiamo di assumere perchè non abbiamo dati per poterlo fare. E' una scelta che va presa a fronte di relazioni tecniche e dati che certifichino un certo tipo di rischio e che in questo momento non abbiamo", afferma il sindaco. Ma è possibile che lo stop al passaggio dei bus diventi definitivo? "Non escludo nessuna possibilità, ma prima di assumere decisioni in questo senso stiamo facendo approfondimenti", risponde il sindaco, precisando però che "se si toglieranno i bus non sarà perchè i bus fanno crollare le torri, su questo voglio essere molto chiaro: purtroppo la Garisenda sta degradando per altri motivi, che sono molto più complessi del passaggio dei bus. Se fosse solo per questo, avremmo già risolto il problema". Aggiunge ancora Lepore: "Che quella possa essere un'area pedonale non lo escludo, c'è chi chiaramente lo auspica, io ho detto che non sono affatto contrario alle pedonalizzazioni però queste vanno progettate". In altre parole, "se fai non passare più l'arteria principale del trasporto pubblico dalla via Emilia, che scarica 100.000 persone al giorno nei feriali- avverte il sindaco- questo non si fa con uno schiocco di dita ma va progettato, su questo stiamo lavorando alacremente e in settimana daremo qualche certezza in più".

Quanto resterà chiusa San Vitale?

Lepore non si sbilancia, poi, sulla durata della chiusura di via San Vitale: "Prima di ipotizzare una data, dovremo fare ulteriori approfondimenti, venerdì faremo una conferenza stampa in cui ne parleremo in maniera ufficiale".
Nel frattempo, il sindaco segnala che a Palazzo D'Accursio è stato costituito il Centro operativo comunale (Coc): "D'ora in poi si riunirà giornalmente per monitorare lo stato di salute della torre e avrà il compito di attivare la Protezione civile in caso di necessità. Questo Comitato nei prossimi giorni si aprirà anche alle competenze esterne e quindi a tutte le altre istituzioni che fanno parte della rete di Protezione civile territoriale". Una decisione presa "in via del tutto precauzionale", sottolinea Lepore, spiegando di aver sentito anche il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, "per avere consigli e suggerimenti. Noi dobbiamo mettere a terra tutti gli scenari e tutte le ipotesi ed essere consapevoli di eventuali rischi, qualora ci dovesse essere un problema. Ma in questo momento non c'è un'allerta che metta in campo altro rispetto a quello che stiamo facendo, in condivisione con il mandato che il Comitato per l'ordine pubblico della settimana scorsa ci ha dato: cioè approfondire i monitoraggi, individuare una società specializzata, mettere in campo un Comitato per il restauro e ottenere la relazione definitiva per poter aver le indicazioni giuste attorno alle quali intervenire".

Struttura di protezione

Presto la Garisenda di Bologna sarà avvolta da una "struttura di protezione" che servirà a mettere in sicurezza la torre stessa e l'area circostante. La ditta Fagioli e l'ingegnere che da anni segue le Due torri, Marino Gilberto Dallavalle, "stanno progettando una struttura di protezione che servirà a mettere in sicurezza la torre e ovviamente anche l'area attorno. Sarà costruita in due fasi, una prima nel breve-medio periodo e una più di lungo periodo", afferma il sindaco: la prima "potrà essere installata nelle prossime settimane", per la seconda si parla di "mesi".
All'aspetto turistico "non abbiamo ancora pensato francamente", aggiunge il primo cittadino: "La messa in sicurezza è la priorità. Che sia brutta o bella, bisogna mettere in sicurezza con la struttura più efficiente possibile". La stessa struttura, poi, "servirà anche a contenere il cantiere del restauro, perchè la torre andrà restaurata- continua Lepore- e il Comitato per il restauro, che da ieri è guidato da Raffaela Bruni, avrà il compito di individuare le competenze necessarie, condivise anche con il ministero, come è stato fatto per la torre di Pisa e altri interventi, che saranno in grado di dirci, sulla base della relazione del Comitato, che tipo di interventi fare". Nel frattempo, "installeremo nuovi sensori insieme a quelli acustici che già abbiamo da una settimana- segnala Lepore- e che ci stanno dando un monitoraggio costante, minuto per minuto". Questo in attesa che dal comitato tecnico-scientifico arrivi una relazione "conclusiva sui danni che la torre sta subendo e sullo stato della materia", ribadisce Lepore.

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