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Cronaca

"Estranei in galleria", stop ai treni alta velocità: ritardi fino a 6 ore

E' circolata la voce anche di una telefonata che annunciava la presenza di una bomba, e la memoria corre alle stragi sulla linea

E' circolata la voce anche di una telefonata anonima che annunciava la presenza di una bomba in galleria, oltre alla presenza di estranei sui binari. Non sono ancora chiarite le cause che hanno portato gravi conseguenze sulla circolazione dei treni dell'Alta Velocità Bologna-Firenze che hanno registrato ritardi (che hanno superato le 6 ore) e cancellazioni ieri sera, 8 agosto. 

Lo stop è scattato poco intorno alle 19 dopo la segnalazione di problemi lungo i binari arrivata da un macchinista tra le località di Idice e San Pellegrino a seguito della quale sono state avviate le ispezioni da parte degli agenti della Polizia ferroviaria all'interno della galleria "Firenzuola", il secondo tunnel più lungo della tratta appenninica, oltre 15 chilometri. 

Diversi passeggeri sono scesi dai treni e hanno preferito prendere i taxi, che hanno fatto la spola da e verso le varie destinazioni. 

Alle 3 di oggi, 9 agosto, la circolazione è tornata regolare anche se, ha precisato Trenitalia, "i treni alta velocità e intercity possono registrare ritardi fino a 30 minuti. I treni alta velocità che hanno superato il tratto, coinvolti nella precedente sospensione della circolazione, hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 400 minuti. I convogli possono subire comunque limitazioni di percorso".

Gli attentati sulla linea Firenze Bologna

Non è stata confermata la telefonata anonima che avrebbe annunciato la presenza di un ordigno lungo i binari, ma il ricordo, a pochi giorni dall'anniversario della strage alla stazione, corre agli attentati sulla linea Firenze-Bologna, ben due.

Il primo, la notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, una bomba esplose nella carrozza 5 del treno Italicus, partito da Roma e diretto a Monaco di Baviera. Morirono 12 persone e altre 48 rimasero ferite.

Il secondo, il 23 dicembre 1984, una esplosione mentre il treno percorreva la Direttissima in direzione Nord, all’interno della Grande galleria dell'Appennino, in località Vernio. La bomba era collocata nel corridoio della carrozza 9. 15 morti e e 267 feriti

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