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"Ho il covid, mi servono i soldi per il vaccino": truffatori seriali ammanettati nel B&B

Nella stanza presa in affitto per due settimane oltre 35mila euro e un chilo e mezzo di oro

Sono stati sorpresi nella camera di un bed and breakfast di via Savenella e arrestati, dopo un'attività d’indagine delle Squadre Mobili di Bologna e Forlì, coordinata dalla sostituta procuratrice Laura Caruso.

A finire in manette L.S., 25 anni, originario di Novara, e L.L., 23 anni, nato in Germania e residente in Polonia, che dovranno rispondere, per ora, del reato di ricettazione. Gli agenti hanno recuperato oltre 35mila euro e un chilo e mezzo di oggetti in oro, ritenuti i proventi di almeno 4 furti in città e uno a Forlì. 

I risultati dell'operazione sono stati presentati oggi, 3 febbraio, dal capo della Squadra Mobile, Giuseppe Pititto, e dal commissario capo, Claudia Storto, nel corso di una conferenza stampa. 

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"Una adeguata risposta repressiva del fenomeno particolarmente allarmante - va di pari passo con - un'adeguata prevenzione che la Polizia di Stato fa. Il nostro invito è diffidare di persone che cercano di carpire la fiducia delle vittime, quando vi è un dubbio, contattare la Polizia", ha detto ai cronisti il capo della Squadra Mobile bolognese, Pititto. 

Le indagini

Gli inquirenti hanno sospettato sin dall'inizio dell'indagine che dietro i diversi episodi, anche 4-5 in una sola giornata, ci fosse il medesimo gruppo di persone che seguiva una sorta di "copione" collaudato, ossia telefonare alle vittime, di età compresa tra i 71 e i 96 anni, e fingersi un parente positivo al covid che ha bisogno di denaro per vaccinarsi. Così un uomo si presenta  sotto casa per riceve la busta con i risparmi, la pensione o i gioielli. 

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Gli agenti delle due Squadre Mobili, analizzando alcune telecamere a Corticella e ai Giardini Margherita, oltre alle strutture ricettive della città, sono arrivati a individuare una stanza di un B&B in via Savenella, presa in affitto per due settimane, attraverso la piattaforma Booking e rilasciando un documento d’identità appartenente al 25enne, con numerosi precedenti per truffa. La prenotazione era stata fatta inoltre sotto falso nome e con un recapito telefonico di un’utenza polacca.

I poliziotti hanno fatto irruzione nella stanza e hanno trovato i due uomini e il bottino, inserito in alcune buste nascoste all’interno del sifone del calorifero. 

Nei confronti dei due fermati, all’udienza di convalida, il Giudice per le Indagini preliminari, su richiesta della pm Causo, ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere.

Le indagini non si fermano: gli inquirenti stanno cercando di individuare altre truffe messe a segno. 

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