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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Viola il divieto di dimora: attivista dei collettivi agli arresti domiciliari

Si tratta di uno dei giovani che partecipò agli scontri in occasione della visita del segretario della Lega Salvini in via Erbosa. Era tornato in città e aveva incontrato i giornalisti in Piazza del Nettuno

Arresti domiciliari per l'attivista Loris Narda per non aver ottemperato ai divieti di dimora a cui era sottoposto dalla fine di aprile. Si tratta di uno dei giovani che partecipò agli scontri in occasione della visita del segretario della Lega Matteo Savini in via Erbosa. Era  tornato in città e il 2 ottobre aveva incontrato i giornalisti in Piazza del Nettuno: "Rompere il confino è possibile e necessario: Loris libero! A viso aperto e con la tranquillità di chi sa di essere dalla parte giusta, ha dato un segnale politico forte contro la misura del confino, retaggio fascista presente ancora oggi nel nostro codice penale", si legge nella nota di "Libertà di dimora".

Per gli attivisti infatti "ha rappresentato infatti un'indicazione politica ben precisa: dopo anni di accettazione di simili misure, la Bologna della libertà non è più disposta a vedere allontanati coloro che quotidianamente si battono per costruire spazi di agibilità politica" e ritengono che "il sistema di potere bolognese, fondato sull'asse PD-Procura, dimostra una volta di più di avere paura delle voci e dei corpi liberi, di chi decide di non sottostare alla misura del divieto di dimora, che, da quando nacque la campagna, individuammo come misura paradigmatica da combattere". Quindi "da oggi Loris, sebbene costretto a non poter uscire, è di nuovo nella sua casa e potrà continuare a studiare, discutere e vivere con i suoi affetti, amici e compagni. Il prossimo passo sarà battersi per la sua completa liberazione!"

venerdì 2 ottobre è invece arrivata la convalida del foglio di via comminato a Stefania a seguito della giornata del 3 maggio, giornata che vide "Renzi dare l'estrema unzione alla festa dell'unità e alle ultime tutele e garanzie diprecari e precarie, studenti e insegnanti attraverso il progetto di riforma - o meglio di completamento della distruzione - della Buona Scuola", scrivono. 

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