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Cronaca

Violazioni alla guida, dopo il lockdown tornano a crescere

Sempre presente la 'piaga' dell'uso dello smartphone mentre si è al volante. Nel secondo semestre aumento del 22 per cento delle infrazioni

Tornano a salire le violazioni del codice della strada dopo il lockdown, e con loro quelle che hanno punito l'utilizzo dello smartphone mentre si è alla guida di un veicolo, che come noto causano oltre l'80 per cento degli incidenti su strada.

E' l'osservatorio sulla sicurezza stradale di Mauro Sorbi a tracciare il quadro del secondo semestre del 2020. Le violazioni sono cresciute del 22% rispetto al primo semestre, passando da 1.191 a 1.527, per un totale di 2.718 infrazioni. Dimezzate invece le patenti ritirate, che passano nello stesso periodo da 74 a 37. 

Rimangono purtroppo sempreverdi le classiche 'piaghe' della mobilità su gomma, come la guida sotto l'effetto dell'alcol (606 violazioni, anche se dal confronto tra il primo semestre del 2020 e quelli del 2018 e del 2019 emerge un calo, sicuramente dovuto anche al lockdown), ai sorpassi (523) e alla guida con patente scaduta (248). Sono invece 52 le infrazioni riscontrate per guida sotto l'effetto di stupefacenti.

Aumentano gli omicidi stradali

L'Osservatorio sottolinea poi l'aumento, rispetto agli anni precedenti, dei casi di omicidio e lesioni stradali gravi, che nel 2020 sono stati rispettivamente 14 e 13, ed evidenzia anche che "lo scorso anno sono state sospese quattro patenti per uso del cellulare durante la guida, pur essendo a conoscenza di tutti che questo comportamento e' causa accertata dell'81% dell'incidentalità totale".

Infine, si segnala che "nel primo semestre 2020 sono comparse due nuove violazioni: taxi abusivo (tre casi, ma nessuno nella seconda meta' dell'anno) e guida senza assicurazione (recidivo nel biennio) con tre casi, saliti a 11 nel secondo semestre".

Numeri, soprattutto quelli relativi all'uso del telefonino, che non fanno sorridere Sorbi, secondo cui non è più rinviabile "l'annunciata variazione al Codice della strada che preveda il ritiro della patente alla prima infrazione", dato che attualmente "la sospensione della patente avviene solamente in caso di recidiva nel biennio, un'arma veramente spuntata".

Oltre a questo, il presidente dell'Osservatorio pone l'accento sulle difficoltà nel "sorprendere in flagranza di reato" chi utilizza il cellulare mentre guida, e chiede che "venga concessa alle Forze dell'ordine la legittimità dell'utilizzo dei dispositivi fotografici". Infine, Sorbi afferma che "il quadro delineato mostra la necessità di una sempre maggiore responsabilizzazione dei comportamenti di guida, attuabile attraverso anche la crescita di azioni dirette alla riduzione degli incidenti e delle vittime della strada" (Ama/ Dire)

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