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Cronaca

Stretta sui voli notturni (sulla città), in un mese calo del 90 per cento

Sembra funzionare la stretta su atterraggi e decolli che utilizzano la rampa in direzione dell'abitato

 Il divieto di sorvolo sulla città nelle ore notturne dà i primi risultati. A un mese dall'entrata in vigore dell'ordinanza Enac che impone agli aerei in partenza e in arrivo dall'Aeroporto di Bologna tra le 23 e le 6 del mattino di passare sopra il Bargellino, i sorvoli sulla città sono crollati, quasi azzerati: solo 16 quelli autorizzati dal 19 giugno al 20 luglio, contro i 168 del mese di maggio, con una riduzione del 90%. A diffondere i dati è la società che gestisce il Marconi, Adb.

"I sorvoli autorizzati sono tutti riferiti al vento o a richiesta del pilota per motivi meteo e vento", spiega AdB in una nota, in cui fa il punto sul provvedimento, arrivato dopo un lungo braccio di ferro con il Comune, che ha ridotto la capacità della pista dell'Aeroporto di Bologna nella fascia notturna da 26 movimenti all'ora a 14 movimenti orari ed ha ulteriormente ristretto l'operatività degli atterraggi su Pista 30 (lato Bologna).

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Le reazioni della politica

Se da una parte il centrodestra si prende il merito della soluzione cha ha portato alla riduzione dei sorvoli notturni degli aerei su Bologna, dall'altra il Pd rilancia l'idea di mettere in rete gli aeroporti dell'Emilia-Romagna per meglio distribuire i carichi di traffico. "Non possiamo che esprimere gratitudine per il lavoro puntuale svolto dal viceministro Bignami ed allo staff del ministero dei Trasporti che ha portato a questi esiti risolutivi, trovando una soluzione in sole 96 ore, come richiesto", gongolano Marta Evangelisti e Stefano Cavedagna di Fratelli d'Italia.

"A differenza di una certa sinistra che quando governava a livello nazionale non ha mai prodotto risultati, salvo poi cominciare delle raccolte firme di protesta da quando il governo Meloni è in carica. Siamo fieri di dimostrare con fatti concreti che i problemi possono avere soluzioni veloci, basta solo volerle mettendo assieme gli interessi dello scalo e quelli dei residenti", rivendicano Evangelisti e Cavedagna.

Sull'altro fronte politico, il dem Cladio Mazzanti, presidente della commissione Mobilità del Comune, loda l'ex sindaco Virginio Merola, che assieme al collega deputato Roberto Morassut ha presentato un progetto di legge per ridurre i limiti sul rumore degli aerei nelle aree urbane, festeggia i dati diffusi oggi dall'Aeroporto che testimoniano la netta riduzione dei sorvoli lato città, ma propone un passo ulteriore. "Bisogna smettere di ragionare per singoli aeroporti, ma cominciare a ragionare di poli regionali, come chiedono i sindaci di Forlì e Rimini. La Regione deve mettere a sedere i vari scali per stabilire i carichi di traffico che le singole strutture possono reggere", spiega.

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