rotate-mobile
Economia

Vertenza La Perla, marchio sequestrato, nominati i custodi. "Ora sbocco degli stipendi"

Il Tribunale di Bologna ha accolto le richieste dei sindacati, ma è solo un primo passo

"Il Tribunale di Bologna ha accolto le ragioni di parte sindacale riguardo la necessità attivare misure cautelari di custodia di La Perla, procedendo, con notevole tempestività, a sequestrare tutto il patrimonio di La Perla Manufactoring srl, ivi compresa l’azienda, a nominare due custodi oltre che a procedere al sequestro preventivo dei marchi detenuti a Londra". 

Così in una nota Filctem Cgil e Uiltec Uil di Bologna che esprimono soddisfazione per quanto disposto dal foro bolognese: "Senza le splendide maestranze, detentrici di know how di elevatissima specializzazione, non ci sarebbe più La Perla" commentano le delegate Stefania Pisani e Mariangela Occhiali. 

Per i sindacati "questa operazione, scongiura il pericolo, reso palese dalla dichiarazione dei liquidatori di Londra di inibire alle aziende italiane l’utilizzo del marchio, di cessione del marchio senza tenere in debito conto il destino delle qualificate competenze di lavoratrici e lavoratori di La Perla. Una operazione sul marchio svincolata dalla valorizzazione delle riconosciute abilità delle lavoratrici finirebbe per disperdere questa qualificata manodopera oltre che svilire il marchio stesso". Ora si spera che la misura cautelare di custodia "determini al contempo un celere sblocco del pagamento delle retribuzioni di Ottobre, Novembre e 13sima, in mancanza del quale il rischio di dispersione delle maestranze si concretizzerà a breve". 

PD: "Un patrimonio che non esisterebbe senza il contributo delle lavoratrici"

Benchè  sia un primo risultato passo anche il Partito Democratico di Bologna è soddisfatto: "Un passo che però è significativo nella tutela del patrimonio che La Perla rappresenta, un patrimonio che non esisterebbe senza il contributo fondamentale delle lavoratrici - scrive la segretaria dem Federica Mazzoni - Un primo segnale positivo che però non garantisce la loro sicurezza e la stabilità economica. Continueremo ad essere accanto alle lavoratrici, affinché vengano elargiti gli stipendi che devono avere, alle organizzazioni sindacali, alla loro mobilitazione. Seguiremo da vicino gli sviluppi della situazione - assicura Mazzoni - con l'obiettivo di garantire giustizia e sostenere, come sempre, le lavoratrici. Grazie alla determinazione dei sindacati e all'efficace azione del tribunale, confidiamo che questo successo segni l'inizio di una fase di maggiore sicurezza e stabilità per La Perla e le sue lavoratrici".

Crisi La Perla

Dopo diversi anni di incertezze, l'allerta era ripartita ad agosto quando le 350 lavoratrici erano rimaste senza stipendio, nonostante l'accordo di solidarietà. 

Regione e Governo hanno atteso invano il piano industriale e a novembre l’azienda, di proprietà del marchio olandese Fondo olandese Tennor, con sede a Londra, aveva chiesto quattro mesi per formulare i termini di “una ristrutturazione radicale e una riorganizzazione, tecnologica e logistica, necessarie per affrontare il rilancio del marchio”. Questo passando dalla “individuazione di un nuovo stabilimento più funzionale e una riduzione della forza lavoro”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vertenza La Perla, marchio sequestrato, nominati i custodi. "Ora sbocco degli stipendi"

BolognaToday è in caricamento