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Elezioni capo dello Stato: parla il politologo

Quirinale, dal toto-nomi all'ipotesi Draghi. Quale lo scenario politico? L'analisi del prof. Tronconi (Unibo)

"Tutto molto incerto, candidature ancora non ufficiali. Una donna? Perché no? Tutti nomi validi e credibili, ma si fanno i conti con gli equilibri"

Lunedì 24 gennaio il primo voto del Parlamento per eleggere il successore dell'attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quali sono i nomi più papabili? E' totalmente da escludere un bis? Mario Draghi potrebbe essere il prossimo capo dello Stato? Niente è certo, così come spiege bene l'esperto di politica Filippo Tronconi, Professore di Scianza Politico all'Università di Bologna. 

"Risulta un po' difficile dire cosa accadrà fra qualche giorno, - spiega il politologo - quando si cominceranno le votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Gli equilibri sono molto incerti e le somme dei due schieramenti, centrodestra e centrosinistra, sono grossomodo analoghe. La situazione è indecisa anche perchè non ci sono candidature ufficiali, con l'unica eccezione qualche giorno fa con Berlusconi, che poi però nelle ultime ore sembra essere stata ritirata. Ci sarebbero poi altre due ipotesi ascoltando le voci di corridoio: un Matterella bis e un Mario Draghi. L'attuale capo dello Stato aveva escluso un secondo mandato e la sua sembra assolutamente una posizione sincera, anche perché il doppio mandato è sempre stato un fatto anomalo. Sono convinto che non abbia alcuna voglia di farsi rieleggere, ma è anche vero che non possiamo escludere del tutto questra strada qualora gli scrutini, per esempio, andassero a vuoto". 

E poi c'è l'ipotesi Mario Draghil'attuale presidente del Consiglio dei Ministri..."Draghi è il più plausibile dei tre (Matterella e Berlusconi) e sarebbe un passaggio quasi naturale se non fosse che non si sa quale governo ci sarebbe il giorno dopo la sua elezione vista l'atipica maggioranza, esperimento ben difficile da replicare. In poche parole, la sua candidatura sarebbe anche valida se non comportasse delle difficoltà legate alla sopravvivenza del governo. Se non si raggiungesse l'intesa si dovrebbe tornare a votare, cosa che non piace a tanti parlamentari che resterebbero senza scranno. E sappiamo bene che per effetto del referendum del 2020 il numero dei parlamentari verrà ridotto".  

E una donna capo dello Stato? "Auspicabile se non fosse che i nomi che più o meno circolano al momento non abbiano molti sostenitori. In astratto è una prospettiva che entusiasma ma con il voto le cose si fanno più complicate, non certo per la credibilità delle politiche di cui è stato fatto il nome (Bindi, Cartabia, Bonino...), tutte con un grande curriculum, quanto per i calcoli che si basano sugli equilibri e le convenienze politiche". 

Dunque il profilo di un candidato ideale che possa portare benefici al Paese? "Non esiste un candidato ideale perchè la politica non funziona così: è necessaria la conoscenza delle istituzioni, la considerazione e la reputazione a livello internazionale. In realtà quello che serve è l'accordo fra i partiti. Il voto poi è segreto e sappiamo che esistono anche i cosiddetti i franchi tiratori...". 

Filippo Tronconi è professore Associato di Scienza Politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Bologna e co-editor della Italian Political Science Review. 

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