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Bologna FC, Freuler: “Convinto dal progetto”

L’ex mediano di Atalanta e Nottingham Forest si presenta ai nuovi tifosi: “Qui grazie a Sartori. Posso giocare numero 6 o numero 8 senza problemi”

Settimo elvetico dell’ultrasecolare storia del club rossoblù (dopo gli ottocenteschi Louis Rauch e Guido Nanni, l’indimenticabile Kubilay Turkyilmaz e i più contemporanei Blerim Dzemaili, Mikel Aebischer e Dan Ndoye), l’esperto centrocampista originario del Canton Glarona è sbarcato a Bologna nelle battute conclusive del mercato nell’operazione che ha portato l’argentino Nico Dominguez agli inglesi del Nottingham Forest. Trentunenne di grande esperienza, dal gennaio 2016 all’estate 2022 ha vestito la maglia dell’Atalanta mettendo insieme 260 presenze, segnando 21 gol e distribuendo ai compagni 23 assist. Nella sua recente esperienza in Premier League coi “Reds Garibaldini” del Nottinghamshire, invece, ha collezionato 33 presenze complessive non riuscendo però mai a trovare il bersaglio grosso. Nel suo curriculum, si segnalano anche 59 caps e 8 reti con la casacca della selezione svizzera.

L'importanza di Sartori

Reduce appunto dagli impegni con la sua nazionale (dove ha giocato entrambe le partite da titolare), il neo acquisto rossoblù ha spiegato subito il suo ottimo rapporto con l’attuale Direttore Tecnico dei felsinei: “Con Giovanni (Sartori, ndr) ci siamo sentiti spesso, anche durante la passata stagione e non solo in fase di mercato. Ci conosciamo dai tempi dell’Atalanta e tutti conoscono la sua bravura. È una garanzia e si vede già la sua mano anche qua a Bologna. Inoltre ho parlato anche con il mister e la sua visione di gioco mi ha ulteriormente invogliato, soprattutto perchè vengo da un periodo dove giocavo un calcio prevalentemente difensivo. Insomma, volevo venire qua e alla fine ci sono riuscito al termine di una lunga trattativa”.

Mediano polivalente

Sul rettangolo verde, Remo Freuler, sarà una pedina fondamentale per lo scacchiere tattico disegnato da Thiago Motta, essendo capace di ricoprire egregiamente più  ruoli nella parte nevralgica del campo. “Centrocampo a due o a tre non fa differenza: posso giocare tranquillamente sia numero 6 che numero 8”, ha concluso lo svizzero. “L’ipotetica fascia da capitano? No, non è importante. Sarà fondamentale giocare bene e farlo con il giusto spirito di squadra”.

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