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Domenica, 28 Aprile 2024
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Posti di lavoro e antimobbing. Ecco il protocollo in favore delle donne maltrattate

In vista dell'8 marzo, e non solo, Bologna lancia un nuovo accordo che va in favore per le donne vittime di violenza. Dopo l'intesa per la promozione dell'autonomia abitativa, ne parte una anche sul lavoro

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In vista dell'8 marzo, e non solo, Bologna lancia un nuovo accordo che va in favore per le donne vittime di violenza. Dopo  l'intesa per la promozione dell'autonomia abitativa oggi ne parte una anche sul lavoro. Stilato un protocollo che si incentra su tre priorità: trovare più posti di lavoro per le donne maltrattate nelle imprese del territorio, costruire più pratiche di avviamento d'intesa con la Regione nell'ambito del progetto sviluppato con la diocesi "Insieme per il lavoro", promuovere più formazione coi sindacati in chiave antimobbing nelle aziende.

A testimonianza che è giusto insistere, arrivano i dati aggiornati di Insieme per il lavoro (che registra 250 imprese partner): su 9.000 iscrizioni e 2.500 inserimenti, la metà riguarda donne (delle quali quasi una su due è straniera). Se ne è parlato stamane in Città Metropolitana, nella cornice della mostra di abiti di Mario Costantino Triolo ('Sei capi per sei storie di donne'), dove si è firmato il protocollo concordato col Comune e con Regione, arcidiocesi, imprese, sindacati e centri antiviolenza.

A rinforzare il patto tra Istituzioni, a proposito di azioni concrete, arriverà dopo il via al cantiere in autunno anche il nuovo polo del lavoro di via Tiarini, in un'area, quella della Bolognina, "dove ci sono tante donne sole che vivono con figli e già promuoviamo inclusione sociale con le case Acer e i servizi comunali in Liber Paradisus", ricorda Lepore.

Mentre intanto l'assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla promette nuovi bandi sulla formazione mirata (programma Gol), e Giovanni Cherubini della curia assicura che il cardinale Matteo Maria Zuppi condivide "convinto" il protocollo, tutti i Comuni dell'area metropolitana hanno scelto di dedicare questo 8 marzo "alla grande disuguaglianza del lavoro", come la chiama la responsabile metropolitana all'Uguaglianza Simona Lembi.

Posti di lavoro, formazione mirata e antimobbing  

"Dopo un anno di lavoro con i centri antiviolenza - spiega Lembi - e con le parti sociali ed economiche del territorio, proprio sull'autonomia economica e sociale delle donne che hanno subito violenza, arriva questo importante protocollo. Costruiamo quindi azioni concrete e posti di lavoro, iniziative di reinserimento e affiancamento, interventi di formazione antiviolenza e antimobbing nei luoghi di lavoro. Facciamo tutto con i centri antiviolenza, quelli che hanno le competenze più solide in questo ambito". Il protocollo "completa le azioni del piano per l'autonomia lavorativa e abitativa delle donne: senza casa e senza lavoro, non ci sono possibilità di rilancio concreto per le donne che hanno subito violenza", chiosa Lembi.  

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