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I "Gessi bolognesi" diventano patrimonio Unesco, Borgonzoni: "Altro straordinario successo"

Le formazioni di rocce che si sono formate nel corso dei millenni in seguito all’evaporazione delle acque marine che ricoprivano queste zone e alla concentrazione dei sali minerali tra cui, appunto, il gesso

“La nostra bella Italia porta a casa un altro straordinario successo. Ancora una conquista targata Unesco: con l’iscrizione nella Lista del Patrimonio dell’Umanità del ‘Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale’ salgono a 59 i siti italiani che hanno ottenuto questo riconoscimento. Davvero una grande soddisfazione”. E' il commento della sottosegretaria di Stato al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni, dopo la missione a Riyad, in Arabia Saudita, e l’ingresso dei Gessi emiliano-romagnoli nel Patrimonio dell'Umanità. 

L’assessora regionale alla Programmazione territoriale e parchi Barbara Lori ha guidato la delegazione dei lavori della 45esima sessione estesa del Comitato del Patrimonio Mondiale. Della delegazione regionale hanno fatto parte anche Massimiliano Costa, direttore Ente di gestione per i parchi e la biodiversità – Delta del Po, Stefano Lugli, professore associato Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Fausto Giovanelli, direttore Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, oltre ad alcuni tecnici.

Tutti i siti Unesco a Bologna e in Emilia-Romagna

I Gessi emiliano-romagnoli

Sono sette i siti che costituiscono il “Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale” tra le province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna: Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. Aree accomunate dalla presenza di rocce che si sono formate nel corso dei millenni in seguito all’evaporazione delle acque marine che ricoprivano queste zone e alla concomitante concentrazione dei sali minerali tra cui, appunto, il gesso.

Il percorso della candidatura

Il Consiglio  direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco ha deciso di proporre il carsismo emiliano-romagnolo come candidatura italiana alla Lista del Patrimonio Mondiale per il 2023 nel gennaio 2022, poi tra il 21 e il 28 novembre dello scorso anno la commissaria Unesco Gordana Beltram è stata in Emilia-Romagna, come previsto dalla procedura, per una serie di sopralluoghi ed incontri con esperti scientifici, organi di gestione, stakeholder istituzionali e locali per conoscere da vicino il patrimonio ambientale, storico e culturale dei Gessi emiliano-romagnoli. A luglio 2023 si è concluso l’iter di valutazione tecnica con la proposta di una bozza di decisione in merito all’esito della candidatura, accompagnata da prescrizioni e raccomandazioni, che viene rimessa alla decisione dei 21 membri Comitato del Patrimonio Mondiale.

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