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Stelle cadenti e inquinamento spaziale. Cosa dovrebbe insegnarci la notte di San Lorenzo

INTERVISTA | Agosto di spettacoli dal cielo: dalla pioggia di luci, alla stella Arturo (che ci mostra come potrebbe diventare il Sole). Lo studioso ci guida alla scoperta degli astri e anche dei segnali - preoccupanti - che ci arrivano osservando la volta celeste

Come ogni estate, anche nel 2023 è tutto pronto per il grande spettacolo celeste della notte di San Lorenzo. La data del 10 agosto è tradizionalmente riconosciuta come la notte delle stelle cadenti: sguardo all'insù dopo il calar del sole, ognuno di noi cerca di vederne sempre quante più possibile per esprime tutti i nostri più profondi desideri. Tuttavia, il fenomeno che coinvolge le Perseidi non è relegato solo alla notte tra il 10 e l'11 agosto, ma dura tra metà luglio fino a dopo la metà di agosto di ogni anno. Ci sono però dei giorni in cui c'è più probabilità di vedere cadere i corpi celesti, come ha spiegato l'astronomo dell'Istituto nazionale di astrofisica Sandro Bardelli a BolognaToday

Professore che cos'è il fenomeno delle stelle cadenti e perché "cade" - appunto - il 10 di agosto di ogni anno? 

"Il 10 di agosto si pensa sempre che sia la giornata con il massimo numero di stelle cadenti (che poi stelle cadenti non sono), tuttavia non è del tutto vero. È una data tradizionalmente riconosciuta che risale all'epoca dei romani: nel 36 DC le popolazioni notarono questa pioggia di luci e stelle nel cielo intorno al finire del periodo estivo. Successivamente, il fenomeno fu associato al martirio di San Lorenzo, il quale fu messo su una graticola. Le stelle si pensava fossero le lacrime incendiate del santo che cadevano giù dal cielo. Il mito - infine - è stato poi ripreso da Pascoli, nelle sue poesie.

In realtà le stelle possono vedersi per tutto il periodo centrale dell'estate, dalla metà di luglio alla metà di agosto. Il picco massimo però, nel quale è molto più probabile vedere appunto le stelle cadere, è tra il 10 e il 15 agosto. Il momento migliore per quest'anno è la notte tra il 12 e il 13 agosto, dove se ne dovrebbero vedere circa 100 ogni ora. Quest'anno inoltre la luce della Luna è poca, per cui se ne dovrebbero vedere ancora di più"

Perché dice che non sono "stelle"? Facciamo un ripasso

"Quelle che si chiamano comunemente 'stelle cadenti' in realtà non sono stelle. Si chiamano Perseidi e sono lo sciame di meteore che ogni anno in questo periodo ci fa alzare lo sguardo al cielo. Per capire cosa sono occorre fare un passo indietro. Sostanzialmente quello che vediamo cadere dal cielo sono pezzi di una cometa, la Swift-Tuttle. Una cometa è un corpo celeste fatto di ghiaccio e roccia. Quando una cometa si avvicina al Sole, il ghiaccio improvvisamente sublima (cioè passa direttamente da stato solido a gassoso, ndr) e forma dei veri e propri geyser. I geyser formati dalla repentina evaporazione del ghiaccio rilasciano nello spazio dei pezzi di roccia, grandi quanto dei granelli sabbia. I pezzi di roccia che si sono staccati dalla cometa rimangono nello spazio e seguono l'orbita del corpo celeste, creando una scia di detriti. Esattamente come una lumaca che lascia una striscia di bava lungo il suo cammino, anche la cometa lascia una scia di corpi celesti più piccoli. 

Regolarmente la Terra interseca la striscia di detriti e materiale roccioso lasciato dalla cometa. L'intersecare della striscia fa sì che i pezzi di roccia cadono sulla Terra creando l'effetto meteora visibile in cielo: i granelli schiacciano e rendono più calda l'aria davanti a loro a velocità altissime e questo fa sì che sostanzialmente si sciolgano. Da qui viene l'effetto luminoso visibile durante la notte. L'atmosfera di fatto impedisce ai pezzi di roccia di schiantarsi al suolo. È infatti molto difficile che queste meteore arrivino sulla terra, a meno che non siano di dimensioni grandi, come quelle di un autobus. Con temperature che superano i 1500 gradi a grandi altezze, è molto raro che una di queste meteore si schianti sul suolo. 

La cometa da cui derivano le Perseidi e che crea l'intero fenomeno è la Swift-Tuttle, che passa da noi ogni 135 anni. L'ultimo passaggio è stato nel 1992. La spiegazione del fenomeno a livello scientifico è abbastanza recente. Prima di scoprire la cometa le stelle cadenti si pensava fossero doni dal cielo e manifestazioni di buona fortuna e prosperità. Questo è il motivo di un notevole impatto culturale su di noi".

Dove consiglia di andare a vedere le stelle per godersi lo spettacolo al meglio?

"Il consiglio è quello - ovviamente - di andare lontano dalla città e dall'inquinamento luminoso. Lo spettacolo migliore lo si ha di notte inoltrata, quindi bisogna anche prepararsi al freddo. Consiglio parchi e spazi all'aperto, basta che ci sia buio. Con una sdraio e tanta pazienza si vedrà sicuramente qualcosa. L'occhio umano si abitua al buio in mezz'ora, per cui è difficile arrivare e pretendere di vedere tutto subito. Bisogna attendere un po'. 

Oggi a tutti noi risulta difficile fermarsi e aspettare. In un certo senso bisogna fare come facevano i nostri predecessori mille o duemila anni fa: pazientare, osservare, ascoltare. La notte di San Lorenzo, questa tradizione, deve essere anche un'occasione per vivere la natura in armonia. La società e tutti noi oggi non siamo più abituati al ritmo della natura, siamo troppo indaffarati, frenetici, vogliamo tutto subito. Il mio invito è anche quello di essere parte e riappropriarsi di uno spazio che è sempre meno nostro. Purtroppo - o per fortuna - l'universo non segue i ritmi impossibili della società moderna, ma quelli di notte e giorno. Per cui con una buona dose di pazienza e costanza si riuscirà sicuramente ad ammirare lo spettacolo. Satelliti permettendo, ovviamente". 

Perché? I satelliti impediscono la visuale delle stelle cadenti?

"Dico questo per un semplice motivo: noi vedremo, mentre osserveremo le stelle cadenti, dei puntini bianchi solcare velocemente il cielo. Molti li scambieranno per stelle cadenti, quando in verità si trattano di satelliti artificiali. Spero che l'osservazione del fenomeno faccia rendere conto alla popolazione che esiste una problematica di inquinamento di satelliti artificiali nei nostri cieli". 

Ci spiega meglio che intende?

"Con l'entrata dei privati nel mondo dello spazio sta aumentando vertiginosamente il numero di satelliti artificiali nei nostri cieli. Pian piano riempiono sempre di più le orbite vicino alla terra, la situazione al momento è abbastanza drammatica. Fino a 20 anni fa, l'accesso allo spazio era limitato alle agenzie spaziali nazionali, come la Nasa. Da un po' di tempo i privati hanno avuto la capacità di mandare dei loro satelliti in orbita. Il problema è che si crea una sovrabbondanza di macchinari che va a intasare le orbite vicino alla terra, trai 200 e i 400 chilometri di altezza.

Una delle problematiche deriva ad esempio dal progetto di Elon Musk 'Starlink', l'invenzione che punta - attraverso i satelliti - a rendere accessibile la connessione 5G in qualunque parte del mondo. Realizzare il progetto significa mandare in cielo decine di migliaia di satelliti, producendo inquinamento dell'orbita e molti scarti che possono riversarsi sulla superficie terrestre. Oltre a Musk, anche Amazon sta puntando allo spazio, nonchè aziende private di Cina e Russia. Questo avrà come conseguenza un impatto ambientale importante, rendendo anche pericolosa la permanenza degli astronauti per motivi di ricerca. 

Il tutto fa parte di una più grande problematica che è l'accesso allo spazio: ci sono già ditte e aziende che si stanno attrezzando per creare miniere sugli asteroidi. I corpi celesti di quel tipo hanno grande quantità di metalli preziosi che servono per i chip e i microchip dei dispositivi elettronici e di cui le previsioni maggiori prevedono una scarsità nel prossimo futuro. In questo senso gli Stati Uniti stanno organizzando le 'Space Forces' proprio per aiutare le ditte a raggiungere quegli obiettivi: significa che il governo - con l'esercito - aiuterà i privati nei loro affari. Siamo alle porte di una corsa all'oro senza regole, come successo nell'800". 

Cosa ne pensa la comunità scientifica di questa tendenza?

"La situazione resta per lo meno preoccupante, manca una legislazione in primis. Ma soprattutto manca chi dovrà farla rispettare. Molti pensano all'Onu, ma non credo abbia i poteri sufficienti e necessari per gestire una diatriba del genere. Noi ci siamo resi conto del sovraffollamento dei satelliti grazie agli studi dell'Istituto con il satellite Euclid in merito all'energia oscura". 

Intende il satellite partito il primo di luglio di quest'anno?

"Sì, esatto. Inaf insieme ad altri astrofisici bolognesi dell'Istituto nazionale di fisica nucleare e dell'Università di Bologna sta lavorando al satellite e agli studi di materia ed energia oscura, due fenomeni cosmici di cui sostanzialmente non sappiamo ancora nulla. A novembre è prevista la realise delle prime belle immagini del satellite e pensiamo di fare un evento anche per coinvolgere il pubblico. 

Oltre a questo, l'Istituto a settembre lancerà la 'Notte dei ricercatori' un evento a piazza Lucio Dalla dove gli scienziati incontreranno i cittadini e la popolazione per spiegare e parlare dello spazio e anche dell'Istituto. L'evento principale sarà il 20 settembre 2023, ma sarà preceduto da alcune conferenze pubbliche come 'Universi', il 20 settembre e una chiamata 'Multiversi', il 27".

Tornando alle stelle cadenti, dobbiamo fermarci qui per agosto o il cielo ha ancora qualcosa da mostrarci?
"No affatto. Per tutto agosto è presente la stella Vega ad esempio. È sopra alle nostre teste e fa parte della costellazione della Lira. La si può notare perché è particolarmente brillante. Altra stella presente a ovest è la stella Arturo, una gigante rossa a miliardi di anni luce da noi. Questo corso celeste è ciò che potrebbe diventare il Sole tra circa cinque miliardi di anni, quando brucerà mercurio, Venere e (forse) anche noi. 

Non dimentichiamoci nemmeno di Giove, che sta sorgendo ad est. Con un binocolo e i gomiti appoggiati a un ripiano (per evitare di tremare) è possibile anche vedere i suoi tre satelliti galileiani. Infine, per il 30 agosto 2023 è prevista un'altra super-Luna, come quella che c'è stata all'inizio del mese. 

Del resto nel 2023 non ci saranno altri fenomeni notevoli. In Italia è prevista un'eclissi di Luna tra il 28 e il 29 ottobre, ma non sarà così spettacolare. Per avere delle eclissi da spettacolo occorrerà aspettare fino al 2026 o il 2027. Solo gli Stati Uniti, nella costa ovest, a ottobre assisteranno a un'eclissi di Sole mozzafiato. Per gli appassionati sarà sicuramente un evento da non perdere". 

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