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Accoltellato alla gola: "Il movente? Un monopattino rubato" | VIDEO

La Mobile ha ricostruito la vicenda. I due dovranno rispondere di tentato omicidio e violenza privata

Alla fine il movente del ferimento dagli esiti potenzialmente mortali registrato in Piazza dei Martiri lo scorso 5 ottobre potrebbe risiedere solo in un monopattino, passato di mano in mano. Questo è il risultato delle indagini che la squadra mobile di Bologna ha condotto per portare al fermo di due cittadini tunisini, il primo di 19 anni e il secondo di 29.

I due, entrambi irregolari sul territorio e con diversi precedenti penali alle spalle, sono stati arrestati in una abitazione di Calderara di Reno. A carico loro ci sono vari capi di imputazione dal tentato omicidio alla violenza privata.

La ricostruzione  

In base alla ricostruzione della Squadra mobile tutto l'episodio si è strutturato attorno alla zona della stazione e di Piazza dei Martiri. Guardando alle telecamere di sorveglianza, gli investigatori hanno potuto vedere come il 29enne avesse prima fermato in stazione un ragazzo in monopattino, lo stesso poi ripreso con il mezzo a fianco nella sequenza dell'accoltellamento in piazza.

È stato il 29enne a chiamare il ragazzo più giovane - responsabile dell'accoltellamento - dopo essersi fatto raccontare chi avesse prestato il mezzo al malcapitato fermato in stazione. Insieme tutti e tre poi si sono recati in Piazza dei Martiri dove hanno aggredito il presunto ladro di monopattino.

In pochi attimi, ripresi dalle telecamere a circuito chiuso che insistono sulla piazza (immagini qui in alto), gli animi si sono scaldati e la vittima, brandendo una bottiglia di birra vuota, ha affrontato il ragazzo armato di coltello, avendo però la peggio. Dopo un breve inseguimento e la successiva colluttazione, il ragazzo si è accasciato sotto al portico in corrispondenza di via Gramsci, mentre i due aggressori si sono dileguati.

Telecamere e social per risalire ai due fermati

Il riconoscimento dei fermati è stato possibile sia grazie alle immagini delle telecamere che al monitoraggio dei profili Facebook della vittima e del soggetto, del tutto estraneo alla vicenda, fermato con il monopattino in mano. Ora i due ragazzi sono a disposizione delle autorità giudiziaria per le formalità di rito.

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