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Cronaca

Agricoltura, l’acqua per l’estate c’è. Ma non ovunque

Livelli record per alcuni laghi e fiumi del nord Italia, ma in Romagna l’acqua è ancora poca

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Arrivano buone notizie in vista per l’estate: l’Anbi (Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue) ha fatto sapere che grazie alle piogge e alla neve cadute copiosamente durante la stagione invernale, la quantità di acqua presente in molti dei laghi e dei fiumi del nord Italia è a livelli record. Positivi i dati segnalati nel report per quanto riguarda la Valle d’Aosta, Piemonte: i fiumi Dora Baltea e Lys hanno fatto registrare ottimi risultati, così come il Po, al 57% in più rispetto alla media dei due anni precedenti. In Lombardia la situazione è anche migliore: le riserve d’acqua hanno raggiunto i livelli massimi registrati già nel periodo 2006-2020. Molti laghi sono pieni al colmo e il totale della risorsa idrica stoccata si attesta ora a 4.921 milioni di metri cubi, cioè 35% in più rispetto alla media e ben +243% sul 2023. In fase decrescente, ma ancora ricchissime d'acqua, sono le portate dei fiumi veneti: Adige +95%, Livenza +249%, Brenta +86%, Piave +90%, Bacchiglione +48,5% sulle medie del periodo.

In Emilia-Romagna la situazione è più eterogenea e non così positiva: se i bacini montani occidentali e centrali registrano un netto surplus idrico, sulla pianura emiliana i valori rientrano nella norma, mentre i bacini montani e di pianura romagnoli a sud del fiume Reno risultano in deficit. Lo riporta l’agenzia Dire.

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