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Cronaca

La crisi vuole spegnere i lampioni: "a rischio la sicurezza dei cittadini"

La legge di stabilità approvata dal Governo prevede l'operazione "cieli bui", strade meno illuminate o luci più basse per risparmiare. Proteste bi-partisan: Palazzo d'Accursio non ci sta

Saranno stabiliti standard tecnici di fonti di illuminazione e misure di moderazione del loro utilizzo”, questa l’operazione “cieli bui” prevista nella legge di stabilità approvata dal Consiglio dei Ministri per risparmiare energia e quindi denaro. Trovata anti-crisi che ha lasciato tutti un po’ perplessi, primi fra tutti gli amministratori locali: spegnere o affievolire l’illuminazione stradale durante le ore notturne, soprattutto nelle periferie, metterebbe a rischio i cittadini, meno sicurezza, più mano libera per la criminalità.

RICCARDO MALAGOLI. Il dissenso bipartisan del Comune di Bologna parte dall’Assessore Malagoli; sebbene l’operazione potrebbe essere corretta, non ci sta il titolare dei Lavori Pubblici e l’ha espresso in una dichiarazione letta in aula dalla collega Patrizia Gabellini: “I Comuni che hanno già subito il Patto di stabilità ora devono subire anche l'imposizione di quando accendere o spegnere le proprie luci… Resta il fatto che l'illuminazione notturna di strade ed aree urbane è importante sia per la sicurezza stradale che, più in generale, per la sicurezza legata alla vivibilità notturna. Faremo di tutto affinché questo provvedimento non mini la sicurezza dei cittadini”.

MANES BERNARDINI. “Se c'è una luce che il Governo deve spegnere è la sua, lasci stare l'illuminazione pubblica", gli fa eco il responsabile della sicurezza della Lega Nord, che ha marciato qualche giorno fa proprio contro il degrado delle periferie: “E' un demenziale provvedimento che avrà pesanti ripercussioni per la sicurezza dei nostri cittadini, anziani e donne in particolare. Ladri e stupratori festeggiano: a luce pubblica spenta la loro 'attività' riuscirà di più e meglio". Anche per Bernardini é in pericolo la sicurezza stradale poiché di notte si verificano gli incidenti più gravi. “Per non parlare dei rischi a cui andranno incontro utenza debole, pedoni e ciclisti. Cala così l'oscurità sulla sicurezza, mentre l'unica luce da spegnere sarebbe quella del Governo Monti".

SINTONIA. Da risparmi che arrivano al miliardo, a poco più di 100 milioni, non è chiaro quanto si potrà realizzare da un’operazione di questo tipo che trova però l’appoggia di chi si batte contro l’inquinamento luminoso, a difesa della fauna notturna e persino delle tartarughe Caretta Caretta: allo chiudersi delle uova i piccoli si dirigono vero la luce che pensano essere il mare, invece sono città. E riguardo al rischio, la luce rappresenta una maggiore sicurezza per i cittadini, ma anche per i malavitosi che trovano più facilmente vie di fuga

BOLOGNA, LUCI STOP-AND-GO. La città subisce già interruzioni all’illuminazione pubblica a causa della inadeguatezza di molte cabine e di circuiti ormai datati.Queste criticità”, secondo Malagoli, “sono state amplificate dalle condizioni ambientali che hanno portato le temperature a livelli molto elevati, con ricadute sul funzionamento delle cabine e per la conseguenza di alcuni interventi recentemente eseguiti su alcune di queste che non hanno migliorato il servizio”. Ma non tralascia gli atti incivili: “guasti conseguenti ad atti vandalici sugli impianti e al verificarsi di una serie preoccupante di furti dei cavi di rame”.
 

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