“Mio figlio salvato da una maglia sul viso”: il racconto su uno dei sopravvissuti di Suviana
A parlare è Vittorino Bernardini, padre di Nicholas, lavoratore 25enne rimasto ferito in seguito all’esplosione nella centrale idroelettrica
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“Mio figlio è riuscito a risalire dopo il botto, è corso fuori insieme ai suoi colleghi coprendosi il viso con una maglia. È così che non ha riportato danni ai polmoni”. A parlare è Vittorino Bernardini, padre di Nicholas Bernardini, lavoratore 25enne rimasto ferito in seguito all’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi nel pomeriggio dello scorso martedì. Nicholas era tra le cinque persone rimaste ferite nello scoppio ed è il primo tra questi ad essere stato dimesso dall’ospedale dove era sotto osservazione, il Bufalini di Cesena.
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“Non ha visto nulla, ha solo sentito il botto” continua Vittorino Bernardini, intervistato dal Corriere della Sera. Ora Nicholas, dipendente Enel e residente a Gaggio Montano, è sotto shock: “Non vuole parlare di quello che è successo nemmeno con noi. Lasciamo che sia lui a parlarcene, quando se la sentirà. Quando sono arrivato lo stavano medicando. Non ci siamo detti nulla, ci siamo abbracciati e abbiamo pianto. Ecco tutto quello che abbiamo fatto”.
Le ricerche
Nel frattempo, nella centrale idroelettrica di Bargi, continuano le ricerche dei lavoratori dispersi, trovato stamane un altro corpo senza vita. Le vittime salgono a 4. Dopo aver stabilizzato il rischio idraulico all’interno della centrale, i vigili del fuoco hanno ricominciato a cercare i dispersi, senza sosta, dalla sera di mercoledì. Per ora, le ricerche hanno dato esito negativo.
Contemporaneamente a Bologna è in corso un corteo contro le morti sul lavoro. Alla manifestazione hanno preso parte sia il sindaco Lepore che il governatore Bonaccini.
