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Cronaca

Inchiesta 'villa inferno', il giorno dopo: "Interroghiamoci su come siamo arrivati a questo punto"

Previsto oggi l'interogatorio di garanzia del 49enne che ospitava i party a base di cocaina dove a essere coinvolta è stata una minorenne. L'assessora ai giovani Gaggioli: "Basta parlare dei carnefici e di particolari pruriginosi, pensiamo alle vittime"

Bologna si risveglia stordita il giorno dopo l'emersione dell'inchiesta-scandalo sul caso dei sex party a base di cocaina della Bologna 'bene', che ha visto come co-protagonista una ragazza, all'epoca dei fatti di 17 anni. L'indagine, ribattezzata con il nome di 'Villa Inferno' in virtù dell'appellativo fornitole dai suoi partecipanti è ancora alle prime battute, e non si escludono nuovi sviluppi.

Durante le ultime perquisizioni è stato sequestrato molto materiale informatico, come telefoni, pc, tablet, e gli inquirenti sono alla ricerca di ulteriori riscontri a quanto già emerso e messo nero su bianco dal Gip Letizio Magliaro nell'ordinanza che dispone misure cautelari per sei degli allora partecipanti agli incontri di natura ludico-sessuale e un'abbondante consumo di cocaina, ma dove in mezzo è finita anche la 17enne. Per questo i capi di accusa sono pesanti: a vario titolo, atti sessuali con minore, induzione e sfruttamento della prostituzione minoriel, produzione di materiale pedopornografico, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti a minore.

Sesso e cocaina con minorenni: oggi gli interrogatori

Per oggi è previsto il primo degli interrogatori di garanzia, a carico di Davide Bacci, 49 anni, proprietario della villetta dove sono avvenuti molti degli incontri oggetto di attenzione da parte della procura. Bacci è difeso dall'avvocato Giovanni Voltarella e l'interrogatorio si svolgerà in videoconferenza dal carcere dove risiede ora l'indagato.

Di Bacci, il giudice ne riporta e condivide le ipotesi del pm Dambruoso: "La messa a disposizione della villa e della droga nonché la frequenza con cui ciò avveniva non può che implicare un certo grado di coordinamento tra il Bacci e il capo ultras della Virtus (Luca Cavazza, ndr) con ciò dimostrando la necessaria esistenza di un accordo, presumibilmente in forma orale tra i due, in forza del quale il primo si sarebbe prodigato a reclutare e il secondo a organizzare e consumare i festini, nonché a far consumare atti sessuali con prostitute, anche minorenni, ai propri ospiti". 

La ricostruzione degli investigatori: "Contesto difficile" | VIDEO

Altro indagato di peso nell'inchiesta Luca Cavazza, 27 anni, volto noto della curva Virtus ed ex candidato -non eletto- per Forza Italia e Lega, è considerato nell'ordinanza come colui che "ha reso possibile il contatto tra la minore e i soggetti che hanno avuto con lei rapporti sessuali, dietro corrispettivo di fornitura di cocaina, realizzando così l'attività di prostituzione della ragazza". Cavazza è difeso dall'avvocato Massimiliano Bacillieri.

Inchiesta Villa Inferno, Gaggioli: "No a particolari pruriginosi, ma chiedersi perché è successo"

Sulla vicenda è intervenuta la assessora alla famiglia e ai giovani del comune di Bologna Elena Gaggioli. "Sui social, come anche sulla stampa, sento molto parlare dei carnefici (persone oscene) e molto poco delle vittime" chiosa Gaggioli "mi piacerebbe peró che tutti insieme ci chiedessimo cosa spinge giovani ragazze in queste dinamiche perverse e criminali, quali sono gli ambienti sociali, fisici e virtuali in cui affondano le radici i soprusi, le violenze e anche gli inganni di cui queste giovani donne sono state vittime. E soprattutto che ci domandassimo cosa fare perché non accada più".

"Sia chiaro -continua l'assessora- sono da evitare indagini pruriginose sulla vita delle vittime, ma credo dobbiamo discutere ed interrogarci tutti, con delicatezza e rispetto, su come si sia arrivati a questo punto è soprattutto su come evitare che non accada ancora. Proteggere le vittime di oggi ed evitare che ce ne siano altre domani".

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