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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Feti nei barili a Granarolo, associazioni cattoliche: "Bambini non nati, disponibili a seppellirli"

La Comunità Papa Giovanni XXIII, il Movimento per la Vita di Bologna, FederVita Emilia Romagna e l'Associazione Medici Cattolici di Bologna chiedono di restituire "dignità e rispetto alle spoglie mortali di questi bimbi"

"Siamo disponibili ad occuparci del seppellimento dei bambini non nati i cui corpicini sono stati ritrovati nei giorni scorsi in bidoni abbandonati. Un atto che restituisce dignità e rispetto alle spoglie mortali di questi bimbi in qualsiasi età gestazionale ed epoca siano morti". Lo fanno sapere con una nota congiunta la Comunità Papa Giovanni XXIII, il Movimento per la Vita di Bologna, FederVita Emilia Romagna e l'Associazione Medici Cattolici di Bologna, dopo il macabro ritrovamento a Granarolo di feti e resti umani chiusi in diversi fusti. 

"Proponiamo alle aziende ospedaliere e ai centri di ricerca di trovare un accordo per permettere alle associazioni del terzo settore di dare una degna sepoltura ai corpicini abbandonati dei bimbi non nati. Chiediamo che non vengano inceneriti, né buttati tra i rifiuti speciali, né usati come materiale di laboratorio e studio" sottolineano le associazioni che ricordano come la legge. Nel DPR 285/90 -  Regolamento di polizia mortuaria - all'art. 7 stabilisce i criteri per la sepoltura dei feti: "Oltre le 28 settimane i feti sono considerati dalla legge come bimbi 'nati morti': per essi la sepoltura avviene sempre. Per i feti di età gestazionale tra le 20 e le 28 settimane - considerati 'prodotti abortivi' - il permesso di seppellimento è rilasciato dall'unità sanitaria locale. Infine sotto le 20 settimane – definiti dalla legge 'prodotti del concepimento - i bimbi non nati possono essere sepolti nei cimiteri a richiesta dei genitori. Dunque è sempre possibile - continuano - anche sotto le 28 settimane - per i parenti o chi per essi chiedere la sepoltura del proprio figlio entro 24 ore dall'espulsione o estrazione del feto. La legge non è chiara sul cosa si debba fare in assenza di tale richiesta ma in genere i feti vengono smaltiti fra i rifiuti speciali ospedalieri e avviati alla termodistruzione (non in forno crematorio) ai sensi del DPR 254/03". 

"Le associazioni si occupano della sepoltura dei feti, nel rispetto della privacy, -  concludono - fornendo ai genitori le informazioni necessarie e i moduli per la sepoltura dei bimbi morti prima di nascere. A questo fine sono attivi il numero verde della Comunità di don Benzi (800-035036) e quello del Movimento per Vita (800-813000) per informazioni sulla sepoltura dei feti e per l’aiuto alle gestanti in difficoltà". 

Il caso

La scoperta è stata fatta da ragazzo che raccoglie ferro vecchio e che si è recato in un capannone nella zona industriale di Granarolo, dove i barili erano ammucchiati. Dopo averne aperto uno ha chiamato la polizia. In procura è stato aperto un fascicolo e un’indagine interna è partita anche all'Università di Bologna. I resti immersi probabilmente in formaldeide e utilizzati a scopo di studio proverrebbero da un museo di anatomia. 

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