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Il vademecum

Caldo e lavoro, la Fiom: "Più pause, acqua e locali freschi per riposarsi"

Il sindacato dei metalmeccanici stila una lista di interventi per le aziende per evitare "il rischio da stress da calore"

L’ondata di calore di questi giorni può rappresentare un problema anche per chi è al lavoro. Per questo la Fiom di Bologna ha pubblicato sul proprio sito un vademecum che mette in fila tutti i consigli utili per i lavoratori e gli interventi a carico delle aziende, che “devono intervenire informando sui comportamenti da tenere per ridurre i rischi per la salute, aumentando le pause, e mettendo a disposizione acqua potabile di libero accesso vicino alle postazioni e locali climatizzati in cui riposarsi”, scrive il sindacato dei metalmeccanici. “A Bologna si stanno registrando temperature da record che, se connesse con elevati tassi di umidità, aumentano il rischio da stress da calore negli ambienti di lavoro”, il che "rappresenta un importante fattore di rischio per la salute su cui l'azienda deve intervenire misurando temperatura e umidità per verificare che siano le condizioni per svolgere la prestazione lavorativa in sicurezza", si legge nel vademecum.

Gli interventi da adottare per il sindacato

“È necessario che le aziende valutino, in confronto con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, tali rischi”, definendo "soluzioni organizzative che riducano ritmi e orario di lavoro (inserendo più pause), limitino le attività ad elevato contenuto fisico nelle ore più calde o in prossimità delle fonti di calore, impediscano lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o con l'utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore", sottolinea la Fiom. Inoltre, “le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35 gradi), così come previsto dall'Inps possono costituire un evento che può dare titolo alla cassa integrazione ordinaria" e, "in base alla legge delega 123/07 sulla Tutela della salute e al dlgs 81/08, a fronte della situazione di rischio", i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls e Rlst) "possono dare comunicazione a tutti lavoratori interessati di sospendere immediatamente l'attività e l'azienda è obbligata comunque a erogare la retribuzione".

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