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Cronaca

Emergenza minori, hub metropolitano da 50 posti a Sasso Marconi

Il Comune ha scritto a prefetto e ministero. Era stata anticipata la capienza ma non l'ubicazione

Il Sindaco Lepore e il Prefetto Visconti hanno scritto al Capo dipartimento immigrazione Valerio Valenti per comunicare, a seguito dell’incontro in Prefettura degli scorsi giorni, l’individuazione della struttura dell’hub metropolitano da 50 posti per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, e le diverse misure che si intendono attivare per potenziare il sistema di accoglienza. L’hub sarà situato a Villa Angeli, nel Comune di Sasso Marconi, messa a disposizione dalla Curia di Bologna.

Nella missiva è stato evidenziato come alla base dell’accordo quadro ci siano alcune premesse ritenute indispensabili dal Comune di Bologna, come la revisione dei criteri di riparto nazionale dei minori stranieri non accompagnati, alla luce delle presenze effettive che si registrano in ambito metropolitano; il supporto dell’Unità di Missione istituita presso il ministero dell’Interno per favorire il ritorno dei minori alle comunità da cui si sono allontanati; la ridefinizione dei pro capite/pro die attraverso la predisposizione di un piano finanziario da parte del soggetto gestore, similmente a quanto già accade nei bandi SAI e FAMI; la revisione dei bandi FAMI introducendo la possibilità di consentire gli accessi dal territorio attraverso una cabina di regia Prefettura/Comune; l’ampliamento a livello nazionale dei posti SAI (circa 5.000 nuovi posti).

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Il nuovo hub metropolitano dovrebbe essere attivo già dalla fine del mese di settembre. I minori accolti, dopo essere transitati dall’hub, verranno trasferiti in strutture SAI o in altre accreditate o autorizzate. Verrà, inoltre, attivato uno strumento fondamentale per il monitoraggio dei flussi sul territorio costituito da un data base per tenere aggiornato il quadro delle presenze in tempo reale. Attraverso un apposito protocollo operativo dovranno essere definite le procedure di presa in carico ed i percorsi di accertamento dell’età e lo screening sanitario, anche con il supporto della neuropsichiatria infantile. Il protocollo operativo sarà anche finalizzato, con il coinvolgimento delle Forze di Polizia, a potenziare le azioni per ricostruire i movimenti interni dei minori dal momento dello sbarco a quello del rintraccio, col duplice intento di favorire l’individuazione di eventuali parenti presenti in Italia e il riaffido al territorio di provenienza, dove valutato opportuno dall’Assistente Sociale.

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