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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Savena / Via Mazzini

Scuola, gli studenti del liceo si mobilitano: occupazione al Fermi e al Sabin

Contro la 'Buona scuola' in atto nuove occupazioni negli istituti scolastici bolognesi. Il Cas incita: "Riappropriamoci dei nostri spazi". Al Fermi i rappresentanti d'istituto prendono le distanze dalla mobilitazione: "Voluta da una minoranza'

"Riappropriamoci dei nostri spazi, riconquistiamoci il diritto a una scuola autogestita da noi studenti", così via social network il Collettivo autonomo studentesco (CAS) di Bologna, annunciano la doppia occupazione partita ieri contro la "Buona scuola" al Liceo A.Sabin e al Fermi. La mobilitazione dei liceali segue di pochi giorni quella degli studenti dell'isart (istituto artistico) e del Minghetti, avviate nell'ultima settimana del mese scorso, sempre come forma di protesta contro le riforme del Governo circa l'istruzione scolastica.

Intanto al Fermi i rappresentanti d'istituto hanno diramato una nota, prendendo le distanze dalla mobilitazione: "Comunichiamo che, purtroppo, - scrivono in una nota  - un’assoluta minoranza di studenti (una trentina di persone tra cui alcuni esterni) ha deciso di occupare l’edificio di via Mazzini, interrompendo l’esercizio del diritto allo studio garantito dalla Costituzione della Repubblica. L’edificio quindi non è più in sicurezza e non è dunque più sotto il controllo degli addetti".

L'occupazione, dunque, secondo quanto specificano i rappresentanti degli studenti, unitamente alla dirigenza scolastica - "avviene senza che siano state presentate richieste, rivendicazioni o particolari mozioni e senza il consenso della stragrande maggioranza degli studenti del Fermi. Nei giorni scorsi nessuno ha interpellato né i Rappresentanti democraticamente eletti né il Dirigente per rappresentare disagi o proposte. La Nostra Scuola ha sempre fatto del Dialogo, dell’Accoglienza e della Tolleranza i suoi valori fondamentali: valori, pur messi a dura prova, che intendiamo in ogni caso ribadire anche con i pochi intolleranti che comunque non prevarranno e non ci costringeranno a rinunciare alla nostra paziente opera per una crescita di tutti nel rispetto di ciascuno".

La speranza ora è che "quest’azione si concluda ragionevolmente in modo tale da consentire le attività programmate e la chiusura del trimestre."

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