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Cronaca Crevalcore

Magneti Marelli, i lavoratori hanno deciso: prosegue lo sciopero

Protesta in corso da ieri dopo l’annuncio dello spostamento dello stabilimento a Bari. Bonaccini: "Saremo al fianco dei sindacati"

La decisione è presa: la lotta prosegue. Lo hanno stabilito i lavoratori della Magneti Marelli, in assemblea da ieri, quando hanno appreso la notizia della volontà della proprietà di trasferire lo stabilimento da Crevalcore a Bari, in Puglia.

Al presidio dei lavoratori è atteso nel pomeriggio il segretario nazionale della Fiom-Cgil Michele De Palma e, probabilmente, nelle prossime ore si vedrà anche il governatore della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che a margine di una conferenza stampa ha commentato: “Trovo inaccettabile che da un giorno all'altro un'azienda che dà da lavorare a quasi 300 persone disinvesta e se ne vada. Saremo al fianco dei sindacati nella mobilitazione – scrive l’agenzia Dire –. Proverò a trovare lo spazio per portare solidarietà alla mobilitazione. Se domani ci sarà il presidio permanente mi recherò a Crevalcore perché voglio incontrare le rappresentanze dei lavoratori”. Inoltre, Bonaccini ha detto che l’assessore regionale alle attività produttive Vincenzo Colla "si metterà in contatto col ministero, perché vogliamo essere chiamati immediatamente a capire cosa sta succedendo. Non trovo giusto e corretto che di punto in bianco in una regione attrattiva come l'Emilia-Romagna si prenda e si vada via".

La nota del PD di Bologna

“Siamo accanto ai lavoratori e alle lavoratrici dello stabilimento Marelli, alla comunità di Crevalcore, ai sindacati, ed esprimiamo la massima solidarietà a preoccupazione in seguito all’annuncio dell’imminente chiusura” scrive il Partito Democratico di Bologna in una nota, che definisce l’eventuale perdita di lavoro dei 229 impiegati a rischio “un duro colpo” per loro e per le proprie famiglie. “Riteniamo – continua il testo – che sia fondamentale lavorare insieme per preservare l'industria manifatturiera nella nostra regione e mantenere posti di lavoro di alta qualità per i/le cittadini/e di Crevalcore e delle zone circostanti. La perdita di un tale stabilimento rappresenterebbe una grave sconfitta per la comunità locale e per l'intera economia”.

Il PD di Bologna, si legge ancora nel comunicato, “si impegna a sostenere tutte le iniziative volte a garantire la loro sicurezza economica e il futuro della loro occupazione. Insieme a Fiom, Fim e Uilm abbiamo affrontato diverse situazioni di crisi, tra cui proprio quella dello stabilimento della Marelli di Crevalcore. Pertanto, dopo la notizia da parte di Marelli della chiusura di tale  fabbrica, il Partito Democratico di Bologna si schiera dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici e si impegna insieme alle istituzioni locali, regionali e nazionali a trovare soluzioni che passino soprattutto da un tavolo di confronto presso il Minit e chiedendo all’azienda di ritirare la decisione”.

I sindacati

Al presidio attivo già da ieri è arrivato Michele Bulgarelli, segretario generale della Cgil di Bologna: "Questo è il momento di lottare, contro la scelta della Marelli, del fondo Kkr, che sceglie di speculare sulla pelle dei lavoratori" dice Bulgarelli all'agenzia Dire. "È anni che diciamo 'guardate, arriva il momento in cui bisogna investire sull'elettrico'. Invece si è scelto di non allocare Crevalcore tra i prodotti compatibili con le transizioni in corso nel settore dell'auto". Una fine, quindi, "annunciata. Ma il Governo ha fatto niente per usare i fondi del Pnrr per guidare la transizione nel settore dell'auto". In ogni caso, per Bulgarelli ora "c'è bisogno di pretendere la difesa dei nostri posti di lavoro e difendere i posti di lavoro con dei diritti".

Ai cancelli della Magneti Marelli di Crevalcore è arrivato anche Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom-Cgil: "Meloni, da che parte stai?" si chiede De Palma. "In questi casi non si può stare in mezzo, si sta da una parte o dall'altra e se si decide di stare dall'appartenenza dei lavoratori italiani della Marelli, il presidente del Consiglio, il ministro Urso devono alzare il livello dello scontro nelle prossime ore e chiamar Kkr" dice il sindacalista parlando all'esterno dello stabilimento.

Il Movimento 5 Stelle

"La decisione di chiudere lo stabilimento di Crevalcore della Marelli è un tentativo di scaricare sulla pelle dei lavoratori l’indisponibilità di una certa industria ad affrontare le sfide della transizione ecologica. Per questo è assolutamente necessario che le istituzioni, primo tra tutti il Governo, si mobilitino per evitare quella che si annuncia come vera e propria emergenza sociale che non riguarda solo 230 persone ma un intero territorio”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’annuncio da parte del fondo americano KKR di chiudere lo stabilimento della Marelli di Crevalcore e trasferire, a partire dall’inizio del 2024, tutta la produzione in Puglia. “Ovviamente il nostro primo pensiero va ai lavoratori che sono stati travolti da questa notizia e che si stanno già mobilitando, così come fatto ieri, con la proclamazione di una prima giornata di sciopero – scrive l'agenzia Dire riportando le parole di Silvia Piccinini – Adesso tocca a Governo, Regione e Città Metropolitana avviare al più presto una interlocuzione con l’azienda per cercare di evitare uno scenario inaccettabile e che rappresenterebbe anche un pericoloso precedente per tutto il settore dell’automotive alle prese con le inevitabili trasformazioni imposte dalla transizione ecologica. È arrivato il momento di passare dagli slogan ai fatti” conclude Silvia Piccinini.

La Lega

“La vertenza relativa alla chiusura dello stabilimento Magneti Marelli di Crevalcore rischia di essere la prima di una lunga serie di crisi del sistema industriale dell'Emilia-Romagna che ruota attorno all'Automotive. Pertanto è necessario un cambio di passo, che chiediamo al governatore Bonaccini: dall'ideologia più radicale passi al buonsenso; la Motor Valley va tutelata così come l'occupazione prodotta dall'intero indotto dell'Automotive. La chiusura dello stabilimento bolognese coi suoi 230 posti di lavoro va assolutamente scongiurata: il sistema-Emilia non può crollare sotto il peso dell'ideologia Green e della sua declinazione rappresentata dai motori elettrici. Su questo tema il Pd di Bonaccini ha sempre tenuto una linea troppo morbida e supina rispetto ai diktat dell'Europa e questi sono i risultati. Ora da Bonaccini ci aspettiamo  la passerella “di rito” fra le maestranze della Marelli, alle quali esprimiamo la nostra solidarietà, ma ricordi che cittadini e lavoratori non dimenticano come la pensa il suo partito relativamente all'ideologia “green”. Così il capogruppo in consiglio regionale e segretario Lega Emilia, Matteo Rancan, ed il consigliere regionale leghsita Michele Facci, alla notizia della prossima chiusura dello stabilimento Magneti Marelli di Crevalcore.

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