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Cronaca Centro Storico / Piazza Franklin Delano Roosevelt

Migranti, sinistra compatta contro l’espulsione dai Cas. Domani presidio in Prefettura

Partiti di sinistra e realtà cittadine schierate contro la decisione della Prefettura: “Esclusioni indiscriminate”

È caos sull’ordinanza della Prefettura di Bologna che prevede l’espulsione di centinaia migranti richiedenti asilo dai Cas. Dopo Arci, Coalizione Civica gli avvocati dell'associazione studi giuridici sull'immigrazione (Asgi), ad appellarsi contro la decisione del prefetto si aggiungono la lista Lepore Sindaco e diverse realtà cittadine. Già nella mattinata di oggi, mercoledì 2 agosto, i consiglieri comunali della lista Lepore Siid NegashGiacomo Tarsitano evidenziavano in una nota la propria contrarietà ad un provvedimento che "allontana centinaia di migranti dai Cas di Bologna, un numero imprecisato, stimato tra 100 e 269 richiedenti asilo, si troverà costretto a lasciare i Cas per far spazio a 511 persone ancora richiedenti asilo, arrivate di recente in Italia e distribuite sul territorio nell'ambito del Piano di riparto nazionale. Tra questi migranti, un gruppo aveva precedentemente presentato ricorso contro il rigetto della domanda di protezione internazionale”. Pertanto, continuano i consiglieri, urge "una sospensione dell'ordinanza e la ricerca di alternative adeguate per i migranti attualmente accolti al Cas Mattei”.

All’appello si sono aggiunti anche diversi esponenti del Partito Democratico. Si tratta di Alessandro Albergamo, responsabile dem per casa e politiche migratorie, Michele Campaniello, capogruppo in Comune, Sara Accorsi, consigliera metropolitana con delega al Welfare: “Escludere, in maniera indiscriminata e senza un confronto con chi dovrà farsene carico, tra le 100 e le 290 persone dal sistema dell'accoglienza prefettizia Cas, lasciandole in strada abbandonate a sé stesse, non è altro che un'ammissione del fallimento di un sistema dell'accoglienza che non investe sull'integrazione dei migranti ma vuole solo fornire loro un posto letto e tre pasti al giorno". Secondo loro, la messa in pratica dell’ordinanza genererebbe “un pericoloso precedente che scarica sulla città un problema che, nel nome dell'ordine pubblico in realtà diventerà di disordine pubblico se non gestito in accordo con il Comune, i suoi servizi, e il Terzo settore”.

Per protestare contro la decisione della Prefettura, le realtà cittadine Ya Basta, Centro lavoratori stranieri della Cgil, Mediterranea, Anolf, Refugees welcome, Rete sulla stessa barca, l'associazione Approdi, Libertà era restare, l'associazione Dialoghi hanno annunciato che domani, 3 agosto, ci sarà un presidio alle ore 11 in Piazza Roosevelt, di fronte alla Prefettura.

Foto LaPresse

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