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Omicidio di Vergato, la Cassazione conferma l'ergastolo

Dopo una lite, Consolato Ingenuo fu ucciso da Ivan Rudic e gettato in un dirupo tra Cereglio e Tolè

È arrivata la condanna definitiva all’ergastolo per Ivan Rudic, l’autotrasportatore 38 enne di origine serba, processato per l’omicidio di Consolato Ingenuo, 42 enne, nato in Calabria.

La Corte di Cassazione ha infatti rigettato il ricorso dei difensori di Rudic (gli avvocati Mariagrazia Petrelli e Mirko Rambaldo), come chiesto anche dall’avvocato di parte civile, Francesco Antonio Maisano, che assiste i familiari della vittima. Il procuratore generale aveva concluso per l'inammissibilità del ricorso. 

La sentenza della Cassazione è stata pronunciata dalla prima sezione penale (presidente Boni, giudice relatore Renaldi) dopo una lunga camera di consiglio. "La vicenda processuale a questo punto è conclusa. Resta l'immenso dolore per i familiari e l'enorme sofferenza di un bambino piccolo che dovrà crescere senza il padre”, il commento dell'avvocato Maisano. 

L'omicidio dopo una lite 

Il corpo senza vita di Ingenuo fu ritrovato nel luglio del 2019 in un dirupo, tra Cereglio e Tolè, nel Comune di Vergato, nell Appenino bolognese. L omicidio scaturì dopo una lite tra la vittima, Rudic e Mihai Apopei, operaio 53 enne di origine rumene. In primo grado la Corte di assise di Bologna ha condannato, oltre a Rudic, anche Apopei a due anni per occultamento di cadavere. L'appello ha confermato la sentenza di primo grado e Apopei non ha fatto ulteriore ricorso.

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