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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Franklin Delano Roosevelt

Operi morti nel cantiere, Zuppi: "La sicurezza costa, la vita di più. Le disuguaglianze aumentano"

Si cerca ancora il quinto operaio, rimasto sepolto: "La povertà diventa cronica". Domani sciopero e presidio sotto la prefettura

"La sicurezza costa, ma la vita di più". Con questa frase si può riassumere l'intervento del cardinale Matteo Maria Zuppi al programma Rai "In Mezz'ora" dopo il drammatico crollo, che ha provocato la morte di 5 operai a Firenze. 

"Il lavoro è per la vita, per evitare l'ipocrisia discorsi che diventano retorici, uno dei problemi più grossi sono il controllo e le condizioni del lavoro, i ribassi a volte significano inventarsi di tutto. Sono aumentate le disuguaglianze - fa notare l'arcivescovo di Bologna e presidente Cei - ma è diminuito l'interesse verso di queste. Chi si occupa dei poveri vede che la povertà diventa cronica". 

Presidio nel giorno dello sciopero 

Uno sciopero con presidio dopo la tragedia di Firenze. Mentre, proseguono le ricerche del quinto operaio rimasto sepolto dal crollo, sono in programma diverse manifestazioni di protesta. 

A Bologna, in occasione dello sciopero generale del 20 febbraio, il sindacato di base USB organizza un presidio sotto la Prefettura di Bologna in Piazza Roosevelt dalle ore 17.00: "Basta stragi, basta impunità: vogliamo l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro", questo lo slogan della manifestazione. 

"Un’altra strage di lavoratori, l’ennesima, gravissima con un bilancio pesantissimo con diversi morti, e feriti sotto le macerie di un capannone in costruzione alla Esselunga di Firenze - si legge nella nota - Esprimiamo vicinanza alle famiglie e ai colleghi: in queste ore è la prima considerazione che riusciamo a fare, che viene spontanea. Altre famiglie in lutto perché le imprese pensano solo a far soldi e se ne fregano della vita degli operai". 

Per USB il "governo si rifiuta di affrontare il tema della sicurezza sui posti di lavoro. Ricordiamo le dichiarazioni della ministra Calderone che, a pochi giorni dal suo insediamento, sosteneva che la sicurezza sarebbe stata una priorità: ricordiamo la convocazione delle parti sociali, i grandi proclami e poi, in concreto, l’approvazione di nuove regole, come quelle sugli appalti, che abbassano ulteriormente le tutele. Anche la recente proposta di riforma della giustizia, presentata pochi giorni fa dal governo, non affronta la necessità di introdurre una legislazione che colpisca direttamente i padroni quando si dimostrano responsabili degli omicidi sul lavoro, dimostrando la totale noncuranza di questa classe politica verso le continue stragi sul lavoro. 

È lo sfruttamento il mandante degli omicidi dei lavoratori, un’organizzazione del lavoro imposta dagli industriali che si poggia sul sistema degli appalti, sul lavoro nero e sulla logica del massimo risparmio sui diritti e sulla sicurezza, sulla complicità dei governi" conclude Usb. 

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