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Cronaca

Positiva al covid all'8°mese di gravidanza dà alla luce Matteo: "Non ero vaccinata. Capisco ora cosa ho rischiato"

Il piccolo sta bene e la mamma anche, ma se Claudia avesse contratto il virus prima forse le cose non sarebbero andate così: "Le linee guide sulle donne in attesa non erano chiare, adesso lo dico senza indugio: fate il vaccino"

Claudia ha scoperto di essere positiva al covid al rientro da una vacanza in montagna con la sua famiglia. Era il 29 luglio quando dopo febbre persistente e sintomi in continuo aggravamento, ha fatto quel tampone che ha dato un esito insperato: "La mia, alla fine della trentaduesima settimana, era una gravidanza a basso rischio e le mie condizioni di salute sono state sempre ottime. Poi, in un attimo, mi sono ritrovata ad essere ricoverata d'urgenza con una polmonite bilaterale causata dal virus". 

Bolognese, 38 anni, Claudia Pizzirani, adesso si guarda indietro e pensa alla fortuna che lei e il suo piccolino hanno avuto: "Una bella avventura la mia (anzi, la nostra), capisco solo adesso quello che ho rischiato. Contrarre il virus alla fine della gravidanza è stata una fortuna, non so cosa sarebbe accaduto se mi fossi contagiata prima". Matteo è stato fatto nascere con parto cesareo lo scorso 9 agosto, è negativo al covid e si trova in terapia intensiva neonatale perchè deve crescere (al momento della nascita pesava 2 chili) mentre la sua mamma, dopo 15 giorni di terapia intensiva, sta per essere dimessa dall'Ospedale Maggiore". 

Claudia, lei non era vaccinata contro il virus. Perchè? Che messaggio lancia oggi dopo quella che ha chiamato "avventura" (a lieto fine? 

 "Non lo ero perchè mesi fa non c'erano ancora delle linee guida chiare sul vaccino alla donne in gravidanza. Avevo preso informazioni da fonti scientifiche e mi ero rivolta a dei medici per capire se fosse il caso oppure no, ma non essendoci dati ufficiali ho preferito astenermi visto anche il mio ottimo stato di salute e la totale assenza di patologie. Adesso il mio messaggio è: 'vaccinatevi'. Senza indugio". 

Ha capito quando e come abbia contratto il virus? Suo marito e suo figlio più grande sono stati contagiati? E il piccolo Matteo?

"Sinceramente non ne ho la più pallida idea. Non ho frequentato locali o feste, non ho partecipato a dei rave party. Semplicemente ero in vacanza in montagna, in un normalissimo hotel con la mia famiglia e non mi pare di essermi esposta a rischi. Avrò forse avuto un contatto con una persona positiva e asintomatica. Mio figlio di 2 anni si è positivizzato ma sta bene, anche mio marito, che era vaccinato e quindi non ha avuto sintomi. Matteo, che così piccolo è già stato sottoposto a isolamento e diversi tamponi, è risultato sempre negativo". 

L'assistenza domiciliare, il ricovero, il parto in anestesia totale. Come si è sentita in tutto questo tempo trascorso fra terapie intensive e corsie d'ospedale? 

"Mi sono sentita sicura, assistita, certa che quelle ricevute fossero le cure migliori. Ho potuto contare su tutto uno staff di professionisti competenti e davvero solo adesso riesco a comprendere quello che ho rischiato, riuscendo a pronunciare solo una parola: un grazie enorme. Non mi sono azzardata a scrivere nulla sui social, non ho fatto appelli, ma penso che la mia esperienza possa oggi essere utile ad altre future mamme". 

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