rotate-mobile

A scuola di legalità, Pietro Grasso incontra gli studenti: "Costruiamo un futuro senza mafia"

L'ex Procuratore nazionale antimafia a Bologna in occasione della Settimana della Legalità

QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE WHATSAPP DI BOLOGNATODAY

Pietro Grasso, già Procuratore nazionale antimafia, ha incontrato questa mattina a Bologna gli studenti in Assemblea legislativa e inaugura i 25 “totem" della mostra "Una vita contro la mafia": "La legalità è la base su cui fondare la nostra comunità, il nostro vivere civile. Senza legalità la criminalità organizzata si prende le nostre imprese. Con questi ragazzi dobbiamo vivere il presente e costruire un futuro migliore per evitare che si ripeta quello che è accaduto nel passato, ovvero che ritorni una stagione di stragi e quell'aria grigia che dà forza alla mafia". 

Dal 17 al 25 marzo torna infatti la “Settimana della legalità” in Emilia-Romagna: evento organizzato dall’Assemblea legislativa e dalla Giunta dell’Emilia-Romagna in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e gli uffici provinciali, associazioni come Libera Emilia-Romagna e Amici dei Popoli, imprese e centri culturali da sempre impegnati nell’attività antimafia. Sono previsti 80 eventi, 33 dei quali realizzati in collaborazione con Libera e 23 all'interno del progetto "Concittadini", che vedono coinvolti 63 enti pubblici, 47 scuole e numerosi soggetti privati.

Ho sempre sentito forte dentro di me un’urgenza di giustizia.
Sono cresciuto con il sogno di sconfiggere la mafia e ho dedicato tutta la mia vita adulta a perseguirlo.
Gli anni che ho vissuto da magistrato e da Presidente del Senato sono il mio contributo a questo grande Paese che è l’Italia. (Pietro Grasso)

"La globalizzazione sta aiutando la mafia: attraverso la criptovaluta e il dark web ne facilità l'attività di riciclaggio dei capitali. Dalla mafia si esce in due modi: morti oppure accettando di collaborare con la giustizia. Non serve togliere i figli ai genitori mafiosi, bisogna far scattare in loro la consapevolezza che a essere mafiosi si fa il male della propria prole, così come i giovani devono trovare la forza di uscire delle famiglie mafiose come fece uno studente di mia moglie che, a 18 anni, una volta diplomatosi, scappò di casa laureandosi e poi facendo carriera in una multinazionale" ha detto poi  Grasso. 

“Spero che la fiamma di questo accendino faccia scattare nei giovani la scintilla per tenere alta la fiaccola della lotta contro la mafia e a favore della legalità", sottolinea Pietro Grasso mostrando l'accendino che gli diede Giovanni Falcone. "Io ho deciso di insegnare ai giovani, di testimoniare loro il valore della legalità perché troppe volte mi sono chiesto perché, contrariamente a tanti colleghi e amici, sono sopravvissuto ai tentativi della mafia di uccidermi", spiega l'ex presidente del Senato, che racconta di come "Cosa Nostra" avesse tentato di ucciderlo con un attentato a casa dei suoi suoceri, attentato poi non portato a termine per puro caso e perché, con la morte della suocera, Grasso smise di frequentare la casa di Monreale dove la mafia voleva ucciderlo. Rispondendo alle domande di tanti ragazzi, l'ex presidente del Senato ha raccontato ai giovani cosa è la mafia e lo fa ricordando la vicenda di Placido Rizzotto, il sindacalista assassinato nell'immediato dopoguerra per le sue battaglie contro i latifondisti: individuati i colpevoli, furono tutti assolti perché i testimoni, su minaccia della mafia, ritrattarono le loro deposizioni. "La mafia prende al laccio le persone. Quando si è dentro a una cosca è impossibile uscirne. Falcone e Borsellino, come tante persone per bene, lottarono per riaccendere le coscienze dei cittadini", evidenzia Pietro Grasso, per il quale "Falcone e Borsellino sono ancora vivi grazie alla nostra memoria: per questo dobbiamo portare avanti le loro battaglie".

"Sono particolarmente fiera di tutta l’attività messa in campo dall'Assemblea legislativa, in particolar modo quella svolta con le scuole. Il contrasto alle mafie non è un’operazione che spetta a singole persone: se si vuole sconfiggere la criminalità dobbiamo prenderci per mano tutti. Costruire percorsi assieme, come il protocollo che abbiamo sottoscritto con Libera è fondamentale. Così come lo è il legame tra istituzioni e associazioni. Ritengo, inoltre, importante coinvolgere le giovani generazioni per farle sentire protagoniste e far capire loro come la criminalità agisce. All’interno delle scuole occorre fornire gli strumenti per far conoscere il valore della legalità e della cittadinanza responsabile", spiega la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti nel presentare l’iniziativa e nel ricordare come "in questi anni la Regione ha lavorato molto sul recupero dei beni confiscati alle mafie, sul sostegno alle vittime di usura e racket nonché sul contrasto alle attività illegali, in primo luogo il gioco d'azzardo". La presidente Petitti sarà ospite di uno degli appuntamenti clou della “Settimana della legalità”: il 18 marzo, alle 10, nella Sala Guido Fanti dell’Assemblea legislativa a Bologna, farà gli onori di casa all’incontro tra l’ex Presidente del Senato e già Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e una rappresentanza di studenti emiliano romagnoli. Pietro Grasso e Emma Petitti inaugureranno i totem della legalità, ognuno dei quali dedicato a una vittima di mafia.

Sulla stessa linea Leonardo Draghetti, direttore generale dell’Assemblea legislativa, per il quale "la Settimana della legalità è un patrimonio della nostra comunità. Ogni ragazzo che parteciperà agli eventi in Assemblea legislativa riceverà la 'Card della legalità'", e Natalino Mingrone, presidente di AT-ER, che sottolinea come "il lavoro di Giuliano Scarpinato, e soprattutto la storia della sua famiglia, è in piena sintonia con la vocazione 'di prossimità' di ATER Fondazione, cioè con l’impegno di fare cultura anche nei centri medi e piccoli del nostro territorio. Perché la legalità e la lotta alle mafie, ciò di cui parliamo in questo spettacolo, sono innanzitutto cultura, coscienza, consapevolezza".

Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giorgio Ambrosoli, Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Giuseppe Impastato, Ninni Cassarà: sono solo alcuni dei “martiri di mafia” la cui vita è raccontata in “Una vita contro la mafia”, la mostra allestita in viale Aldo Moro, 50 a Bologna.

Mostra mafie-2

Gli appuntamenti della Settimana della Legalità 

Tra gli altri appuntamenti si segnalano: 18 marzo alle ore 15 nei locali dell’Assemblea legislativa verranno resi pubblici i dati raccolti dagli Osservatori regionali antimafia, il 21 marzo alle ore 17 a Sant’Arcangelo di Romagna il Presidente della Regione Stefano Bonaccini inaugurerà insieme alla sindaca Alice Parma un nuovo centro giovanile in un edificio confiscato alle mafie, mentre nei locali della Biblioteca dell’Assemblea legislativa il 25 marzo alle ore 15, Stefania Pellegrini parlerà di imprese e legalità. In occasione della “Settimana della legalità” l’Assemblea legislativa aprirà più volte le proprie porte a studenti e cittadini: il 21 marzo alle 9,30 gli studenti dell’Istituto comprensivo Pertini di Reggio Emilia visiteranno l’Assemblea e parteciperanno al laboratorio “Odiare non è uno sport” organizzato dall’Associazione Amici dei Popoli, mentre il 22 marzo alle ore 10 sarà il turno delle scuole “Gandolfi” di Campagnola Emilia.

Video popolari

A scuola di legalità, Pietro Grasso incontra gli studenti: "Costruiamo un futuro senza mafia"

BolognaToday è in caricamento