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Cronaca

Ponte di Ognissanti: bene ma non benissimo. Pesa ancora la carenza di personale

Colpa del meteo, colpa della collocazione: il ponte del 1° novembre stenta a decollare. Parola a Federalberghi

Forse ci si aspettava qualcosa in più. Invece, nonostante Bologna sia diventata negli ultimi anni una meta sempre più turistica – con tutti i pro e tutti i contro del fenomeno – il ponte di Ognissanti rischia di essere un mezzo flop. Colpa del meteo non troppo conciliante degli ultimi giorni, con le ultime immagini dall’Appennino che risvegliano i ricordi terribili dello scorso maggio, ma anche colpa della collocazione di questo 1° novembre, che si fatica a definire ponte visto che è proprio in mezzo alla settimana.

I dati di Federalberghi

Lo conferma anche Federalberghi Emilia-Romagna: “Le prenotazioni in centro storico arrivano al 50%, massimo 60%, non di più” dice Celso De Scrilli, presidente dell’associazione di categoria. Il dato diventa ancora più negativo se comparato con quelli del 2021 quando, nonostante la coda della pandemia da Covid, lo stesso De Scrilli raccontava di un ponte “inaspettatamente positivo. Non siamo completamente pieni, ma ci siamo molto vicini”.

A soffrire, commenta ancora il presidente di Federalberghi Emilia-Romagna, non è solo il centro storico, ma anche il resto del territorio metropolitano, dove le percentuali di prenotazioni scendono e anche di molto. “Forse è colpa della strana collocazione, visto che non è propriamente un weekend: partendo si rinuncerebbe a due giorni feriali; quindi, non si può parlare di fine settimana”. Un momento non particolarmente attrattivo - nonostante alcune previsioni fossero più ottimistiche - tanto che si è assistito a risultati migliori anche in normali weekend.

Personale che manca

Un tasto su cui batte De Scrilli di Federalberghi è quello relativo alla mancanza di lavoratori. Una situazione che ormai si è fatta strutturale nel mondo dell’accoglienza e della ristorazione e che, probabilmente, fiacca anche le prestazioni delle strutture ricettive: “La situazione dei lavoratori è sempre molto critica: mancano camerieri, receptionist, cuochi. Un po’ tutte le figure. Speravamo che finita la stagione estiva un po’ di lavoratori stagionali sarebbero tornati in città. Invece non è così. Poca roba”. Uno dei problemi principali individuati da De Scrilli è quello dell’abitazione, che colpisce principalmente studenti e giovani lavoratori, specialmente stagionali: “Il problema c’è e sarà sempre peggio, anche perché le volte che troviamo dei lavoratori disposti a venire qui poi trovano difficoltà a trovare casa per colpa del caro affitti. Le strutture che assumono non possono pagare sia lo stipendio che l’affitto di una casa. Uno dei problemi è anche questo: Bologna è una città cara, anche e soprattutto per le abitazioni, e le persone che sono disposte a venire a lavorare qui trovano difficoltà per il costo degli affitti”.

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