Dopo lo sgombero attivisti in corteo: riaperto ponte Stalingrado, marcia verso la Bolognina
Intorno alle 12 i pochi attivisti presenti sul tetto hanno iniziato a scendere, così la decisione di sfilare direzione Bolognina
Dopo lo sgombero dello stabile ex Cesare Ragazzi di via Emilio Zago, iniziato questa mattina all'alba, circa 200 attivisti sono partiti in corteo sul ponte di via Matteotti e diretti verso la Bolognina. Lo spazio era stato occupato lo scorso aprile dai collettivi, dopo lo sgombero di un'altra area , in via Fioravanti.
Intorno alle 12 i pochi attivisti asserragliati sul tetto, per resistere alle operazioni di sgombero, hanno iniziato a scendere. Così la decisione di sfilare per le vie della città. Via Stalingrado, precedentemente chiusa al traffico, è stata riaperta. Il serpentone ha percorso i viali e ponte Matteotti, attraversando la Bolognina e arrivando così alla tettoia Nervi di via Fioravanti, dove i manifestanti si sono assiepati.
Corteo staziona sotto la Tettoia Nervi
Sfogo dall'occupazione di via Zago: è il terzo sgombero dell’attuale amministrazione
Bocche cucite tra attivisti e simpatizzanti. Ma a Radio Spore -la web radio bolognese vicina ai movimenti autonomi - Andrea, una delle attiviste dello stabile di via Zago ha fatto sapere: "Siamo in presidio sul ponte di Stalingrado da questa mattina alle 7.30. Con il passare del tempo sono arrivate compagne e compagni a darci supporto e solidarietà; adesso abbiamo bloccato un importante snodo della città non per creare semplicemente disagio, ma per accendere i riflettori su questo sgombero. Vi invitiamo ad accorrere qui, noi resisteremo il più possibile".
Questo è il terzo sgombero dell’attuale amministrazione, a seguito di quelli abitativi di via Zampieri a dicembre e di quello di Banca Rotta a marzo, e da parte della giunta non c’è stato alcun tentativo di relazione o di interlocuzione. Sottolinea Andrea, aggiungendo: "Con la proprietà dello stabile, che è privata, abbiamo avuto un contatto dopo due settimane di occupazione. In risposta ad una nostra mail, si erano di fatto legalmente tutelati comunicandoci che lo stabile non è agibile. Nelle stesse settimane, il sindaco Lepore aveva dichiarato che questa occupazione era solamente un problema di ordine pubblico, null’altro. Il mese di occupazione è stato un periodo di restituzione alla collettività di uno spazio che altrimenti, da oltre venti anni, è rimasto abbandonato. C’è stata molta partecipazione: ad esempio solo due giorni fa c’è stata la quinta edizione di Olé, il festival dell’editoria nato tra le mura del vecchio XM24. Ci siamo aperti a tanti collettivi e realtà cittadine che non avevano uno spazio, creando una rete di sostegno e solidarietà che altrimenti, senza un luogo, non ha modo di esistere. In un mese abbiamo avuto una programmazione molto fitta e davvero partecipata".
Il blitz all'alba delle forze dell'ordine
Stamane all'alba sono irrotte nello stabile occupato le forze dell'ordine. Via via sul posto si sono radunati un centinaio di attivisti dei centri sociali, altri simpatizzanti e militanti sono poi arrivati inseguito con acqua e ombrelli, per dar man forte agli attivisti che hanno tentato cercando di resistere allo sgombero. Le forze dell'ordine e i vigili del fuoco sono arrivate al piano terra dello stabile, mentre alcuni militanti erano sul tetto dal quale sono scesi dopo alcune ore.
All'esterno dell'area occupata, sul ponte di via Stalingrado, si rae radunato un presidio di protesta: e per difendersi dal sole erano stati allestiti un paio di gazebo, posizionati sul dorso del ponte, chiuso al traffico veicolare dalla polizia locale. Terminato lo sfollamento intorno alle 13, l'avvio del corteo.
Sgombero via Zago, Lepore: "Mi auguro fine epoca delle occupazioni" | VIDEO
