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Cronaca

Scontri polizia-collettivi, foto 'incriminata' approda in Consiglio comunale

Corpi pesti e volti sanguinanti, poi le colluttazioni con le forze dell'ordine. Le foto dei collettivi arrivano dentro Palazzo D'Accursio, per tramite di Coalizione Civica. Dalle opposizioni condanna alle occupazioni e all'amministrazione che "crea terreno fertile"

Approda sui banchi del Consiglio comunale di Bologna la foto dell'agente che dà un calcio nelle parti intime di una ragazza, denunciata dai collettivi (insieme ad altre immagini di attivisti pestati e sanguinanti)  e datata 6 dicembre, ovvero giorno del corteo di protesta contro gli sgomberi culminato in scontri tra forze dell'ordine e manifestanti (VIDEO). A condannare la foto 'incriminata' è il consigliere Detjon Begaj di Coalizione Civica, che senza mezzi termini la bolla come "una vergogna" . Gli fa eco il capogruppo Pd, Michele Campaniello: "E' un'immagine che mi ha particolarmente colpito- commenta- non è degna della divisa. Mi auguro che a seguito di un'inchiesta interna che vorrà aprire la Polizia per capire l'effettiva dinamica dell'accaduto, si faccia piena luce su questo evento. E mi auguro che episodi di violenza come quelli che si sono registrati in città non si verifichino più". Secondo Campaniello, del resto, "il valore della divisa è importante e va preservato da comportamenti sbagliati anche da parte di chi la indossa". Il capogruppo Pd lancia quindi un appello alle altre forze politiche "ad abbassare i toni", perché "soffiare sulla cenere può risvegliare fuochi che vengono dal passato. Come politica abbiamo una grande responsabilità".

Begaj, invece, invita a chiedersi se quella foto sia "degna della nostra città e di ciò che immaginiamo per sicurezza o diritto alla casa. Tutti si spendono per dare solidarietà alle Forze dell'ordine, ma in una democrazia sana è anche lecito e legittimo far emergere quando avvengono queste cose. Non siamo in uno stato militare".  

Dal Centrodestra condanne vs le occupazioni e l'amministrazione  

Sui collettivi interviene anche la lega. Chi occupa, accusa il capogruppo del Carroccio, Matteo Di Benedetto, "vengono alimentati dal silenzio della maggioranza. Sono atti gravi, si moltiplicano in città e passa il messaggio che per una parte delle istituzioni va bene. Chiediamo che il sindaco ci smentisca, che sia per la legalità e non contro le Forze dell'ordine". Per il leghista Giulio Venturi, "è troppo semplice dare la colpa al Governo Meloni. La vicesindaco Emily Clancy non condanna le occupazioni perché il suo partito, Coalizione Civica, le fiancheggia. E Lepore non fa ammenda per gli anni persi sulle politiche abitative. La situazione è fuori controllo. La sinistra è fatta solo di proclami e non è pervenuta sui fatti".

Anche per il capogruppo Fdi, Stefano Cavedagna, "la Giunta strizza l'occhio agli occupanti invece di mettere in campo politiche contro le occupazioni. E sentiamo poca solidarietà nei confronti delle Forze dell'ordine.  

 "Il dibattito sulle occupazioni in città è ormai diventato surreale - affonda - Se da una parte noi di Fratelli d’Italia e i cittadini chiediamo legalità e rispetto della proprietà, la sinistra in Consiglio comunale è schiava della linea di Coalizione Civica che sostiene in maniera neanche più indiretta a chi occupa. Oggi abbiamo assistito in consiglio comunale persino ad attacchi alla Forze dell’Ordine ed al loro operato. A loro va la nostra solidarietà e soprattutto al dirigente della Digos ferito. A Bologna bisogna ripristinare la legalità, cosa che non sta facendo la Giunta Lepore. Anzi, l’amministrazione finisce per essere complice di questi atteggiamenti, e in questo modo chi li compie si sente legittimato a continuare."  Per l'ex leghista Francesca Scarano, le parole di Coalizione Civica "sono politicamente pericolose e dovrebbero essere messe all'angolo. Da quando è stato eletto Lepore, c'è un terreno più fertile per le realtà che occupano".  

FOTO COLLETTIVI SCONTRI POLIZIA BOLOGNA

La denuncia dei collettivi

73 giorni di prognosi. Questo il dato emerso dai pronto soccorso, quando diversi lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse hanno dovuto richiedere l'ausilio dei soccorsi. Evidente è lo scopo del Governo Meloni di tramutare istanze sociali rimaste senza risposta in problematiche da gestire con manu militari, testosterone e bava alla bocca".

Così scrivono sui social i collettivi, raccontando l'esito degli scontri con le forze dell'ordine durante il corteo anti sfratto dello scorso mercoledì ,  rimarcando: "Le questioni sociali non sono questione di ordine pubblico! Mai più violenza contro l’abitare degno!". Il post è accompagnato da una serie di scatti. Corpi pesti e volti sanguinanti, poi le colluttazioni con le forze dell'ordine, finite in discussione oggi in Comune.

All'indomani degli sgomberi anche dalle forze dell'ordine era arrivato il bollettino dei contusi:  

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