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Cronaca Santo Stefano / Viale Enrico Panzacchi

Staveco si trasforma in Parco della giustizia: come diventerà l'ex area militare

Recupero, demolizioni, ma anche nuove costruzioni, conservazione degli affreschi e verde pubblico. Parte il concorso di progettazione

Entra nel vivo il recupero dell'area della ex Staveco che diventerà Parco della Giustizia, ovvero  una cittadella  e  sede unica per gran parte degli uffici giudiziari distribuiti sul territorio bolognese. 
Agenzia del Demanio, Ministero della Giustizia e Comune di Bologna lanciano quindi il concorso per la rigenerazione urbana dell'ex area militare. 

9 ettari e numerosi edifici

L’ex Staveco, informa il Comune, tra aree esterne e coperte, si estende per un totale di circa 9 ettari e si compone di una cinquantina di edifici: "Grazie a questo intervento sarà possibile concentrare in un’unica sede la maggior parte degli uffici giudiziari distribuiti su tutto il capoluogo emiliano, abbattendo la spesa per locazioni passive con un risparmio annuo per lo Stato di circa 5 milioni di euro". 

L’intervento di recupero si distinguerà per un alto livello di qualità progettuale, da conseguirsi anche mediante il ricorso a tecniche innovative che tutelino le qualità architettoniche e materico-costruttive degli edifici, con particolare attenzione a quelli di interesse storico

Come diventerà l'area

L’operazione di recupero dell’ex cittadella militare, dal particolare interesse storico, è partita nel 2018 con un protocollo di intesa tra il Ministero della Giustizia, l’Agenzia del Demanio, il Comune di Bologna, la Corte di Appello di Bologna, la Procura Generale, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. per la Lombardia e l’Emilia Romagna.

Nel 2020 il Ministero della Giustizia ha stanziato 105.750.000 euro per la realizzazione del futuro Parco della Giustizia, affidando all’Agenzia le funzioni di Stazione Appaltante.

Il restauro e l’adeguamento sismico riguarderà circa 35 mila mq di edifici: oltre 7000 mq saranno demoliti e circa 3000 mq saranno invece oggetto di nuove costruzioni. L’area destinata a Parco dovrà prevedere un sistema di verde pubblico fruibile che realizzi la connessione tra viale Panzacchi, via Codivilla e il parco pubblico di San Michele in Bosco e dell’Istituto Rizzoli. Sul tema dei parcheggi che interessa tutta la zona, la proposta progettuale includerà la realizzazione di circa 400 posti auto conformi agli standard urbanistici, per un totale di circa 8000 mq.

Sono previsti anche connessioni ciclo-pedonali, con percorsi e di passerelle, e il collegamento tra le aree urbane limitrofe con il centro storico di Bologna, le Colline Bolognesi e i Giardini Margherita.

E’ previsto il recupero degli affreschi presenti all’interno dell’area e delle più recenti opere di Street Art "per mantenere la memoria artistica del bene anche nelle sue più moderne evoluzioni: all’interno del bando è, infatti, prevista una valutazione del recupero e lo spostamento dei murales al fine di poterli riallocare in uno spazio museale da prevedersi all’interno dell’area", fa sapere Palazzo d'Accursio.

Il concorso di progettazione

Per poter partecipare al concorso di progettazione c’è tempo fino al 16 marzo 2023. Tutte le informazioni del bando sono reperibili sul sito dell’Agenzia del Demanio collegandosi al seguente link o sulla G.U.R.I. (Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana).

Al vincitore del concorso, oltre al premio di 110.000 euro per il primo classificato, verranno riconosciute le spese tecniche per il progetto di fattibilità tecnica ed economica che è stimato a base d’asta in 7.521.404,09 euro, da ribassare come da documentazione di gara.

Il progetto "rientra in una più ampia collaborazione dell’Agenzia del Demanio con il Ministero della Giustizia per lavorare sinergicamente a un modello di “Parchi della Giustizia” da replicare su tutto il territorio nazionale - spiegano gli Enti coinvolti - L’obiettivo perseguito dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, e dal Vice Ministro Francesco Paolo Sisto, delegato all’edilizia giudiziaria, è quello di ottimizzare gli spazi in uso agli uffici giudiziari, attivando percorsi virtuosi di rigenerazione urbana, rendendoli permeabili e integrati, vicini al cittadino che potrà fruire di spazi verdi e aree attrezzate.
Queste strutture saranno sviluppate, sin dalla fase di progettazione, anche con lo scopo di garantire la sostenibilità ambientale, la qualità funzionale tecnica ed architettonica, la resilienza degli immobili ai cambiamenti climatici e al rischio sismico, prevedendo quindi il massimo contenimento dei consumi energetici, la riduzione della spesa per i fitti passivi, per gli oneri manutentivi e dei costi di gestione".

Un po' di storia

STA.VE.CO sta per "Stabilimento per i Veicoli da Combattimento". Oggi, a parte il parcheggio, è in stato di abbandono. Alla fine del 1700 i francesi agli ordini di Napoleone resero l'area caserma e ospedale. Quasi un secolo dopo divenne deposito di materiale bellico e pirotecnico, quindi arsenale. Dopo la seconda guerra mondiale divenne stabilimento per la riparazione dei mezzi militari. L'area è inattiva da 20 anni. 

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