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Cronaca

Stop al Reddito di cittadinanza, Colla: "Valanga di casi scaricati sui servizi sociali"

L'assesore al Welfare della Regione ha scritto al ministero

Superato il Reddito di cittadinanza restano "forti preoccupazioni rispetto alla nuova disciplina che riguarda le misure previste nella legge 85/2023 per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro". Le ha evidenziate l'assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, questa mattina nel corso di una videoconferenza convocata dalla commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni per un confronto fra gli assessori regionali e la ministra.

Dall'1 settembre scatta la nuova disciplina per i beneficiari della misura Supporto per la formazione e il lavoro (SpFL), sostitutiva del Reddito di cittadinanza assieme all'Assegno di inclusione (AdI) che entrerà in vigore il primo gennaio 2024, e "rischia di scaricare sui servizi sociali locali la risposta alle tante fragilità soggettive". Peraltro, l'assessore ha evidenziato che nella nuova misura di supporto per la formazione e il lavoro voluta dal Governo "la cifra di 350 euro è davvero molto bassa e se una persona ha bisogno di otto mesi di formazione prima di trovare una soluzione, in quel periodo non si paga nemmeno un panino e l'autobus. Abbiamo chiesto che nella commissione tecnica che verrà istituita che tali provvedimenti trovino un'adeguata risposta, uniforme a livello nazionale, nel più breve tempo possibile".

Colla in particolare ha chiesto alla ministra di modificare la parte in cui si prevede che chi lavora in nero sia penalmente perseguibile. È chiaro che il lavoratore non denuncerà mai se rischia la galera, mentre l'imprenditore farà concorrenza sleale a quelli che pagano regolarmente le tasse e chi lavora. Vanno rafforzate le verifiche sulle responsabilità del datore di lavoro, come di tutti i soggetti che fanno dichiarazioni mendaci". Una seconda richiesta ha riguardato il ripristino del turnover sui centri per l'impiego.

"Abbiamo fatto grandi investimenti sui centri per l'impiego, che in Emilia-Romagna stanno funzionando in rapporto col sistema privato convenzionato- ha spiegato Colla- ma se non ripristiniamo il turnover, in pochi anni questi uffici, così come li stiamo rafforzando oggi, scompariranno lasciando un vuoto rispetto a situazioni di disagio, su cui peraltro il sistema privato non agisce. Non vorrei che si stesse affermando, al posto di un sistema integrato che si riconosce, una nuova cultura di privatizzazione senza nessun ruolo di governo e mediazione pubblici".

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