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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Teatro comunale in Fiera: "Meno abbonamenti, ma nuovo pubblico"

Il pubblico "tradizionale" è diminuito, ma il sovrintendente parla di di "pubblico nuovo". Quanto al contratto dei lavoratori degli enti lirico-sinfonici, agitazioni in vista

Il trasloco da piazza Verdi in Fiera è costato al Teatro comunale di Bologna "un abbondante 20% in meno di abbonati storici", ma, "vendiamo più biglietti" perchè nella ùsede temporanea si sta affacciando "nuovo pubblico".

Lo ha detto il sovrintendente dell'ente lirico, Fulvio Macciardi, questa mattina a margine della presentazione dei due concerti speciali targati Disney in arrivo sotto le Due torri durante il periodo natalizio. Come riferisce la Dire,la nuova sede "funziona molto bene per noi. Mancano un po' di spazi 'retro' rispetto a come siamo abituati, ma ci stiamo adattando. Tant'è vero che nella sala vicina, dove facciamo le nostre stagioni di teatro nouveau, per creare gli spazi di servizio, che per noi sono fondamentali, abbiamo creato un village di 700 metri quadrati con container abitativi".

Si tratta di srutture "che di solito fanno accoglienza e non produzione - osserva Macciardi - lo spazio per i musicisti è limitato a poche ore. Noi che invece ci passiamo giornate intere, abbiamo altre esigenze. Però ci stiamo adattando e il pubblico comincia a riconoscere il valore anche di questi spazi". E' chiaro: "Il teatro settecentesco è un'altra cosa. Ma fra qualche anno lo riapriamo e questo ci lascia un pensiero positivo per il futuro". Al momento i lavori di restauro e riqualificazione "vanno bene e stanno rispettando i tempi- assicura il sovrintendente - per ora preoccupazioni non ce ne sono". 

"Calo del 20%"

Quindi il pubblico "tradizionale - come lo definisce Maccardi - non ha voluto seguirci, un po' perchè anziano e un po' perchè perdeva il fascino" tuttavia "siamo contenti per il pubblico nuovo, ma dobbiamo cercare di creare delle dinamiche di riassorbimento di quel pubblico storico di abbonati che ci ha lasciato".

Parlando in un numeri, spiega Macciardi, "abbiamo avuto un calo del 20% abbondante degli abbonamenti, però poi vendiamo più biglietti. Ma avere nuovo pubblico non è che mi consente di non pensare a quello di prima, che vogliamo riprendere". Il sovrintendente prova comunque a guardare al futuro con ottimismo. "Che ci sia stato un anno di assestamento è inevitabile- rimarca- ora confidiamo di recuperare il gap nel corso di quest'anno. Sono sempre operazioni che richiedono tempo per andare a regime".

Grane per il rinnovo del contratto 

I melomani, nuovi e tradizioni, potranno dover fare i conti anche con qualche agitazione. E' in stallo la trattativa con l'Anfols per il rinnovo del contratto dei lavoratori degli enti lirico-sinfonici. Tant'è vero che il presidente dell'associazione, e sovrintendente del Teatro comunale di Bologna, Fulvio Macciardi si aspetta "altri scioperi" in occasione delle prime, oltre a quello di Torino e a quelli annunciati a Palermo e Napoli. Il manager ne parla questa mattina, a margine di una conferenza stampa del 'suo' teatro a Bologna. "C'è un tavolo importante convocato dal Ministero, che va avanti da alcuni mesi - ricorda il presidente Anfols - e se un tavolo è aperto da alcuni mesi, vuol dire che c'è la volontà di cercare una soluzione possibile, che chiaramente deve mettere d'accordo esigenze e disponibilità". Come Anfols, spiega Macciardi, "la settimana scorsa abbiamo fatto il massimo della proposta possibile alle condizioni date, che però è stata rigettata dai sindacati senza neanche discuterla nel merito. Hanno preferito una linea di contrapposizione. Ma secondo me non porta a niente, perchè se le risorse alla fine non ci sono, sarà difficile trovarle. Vediamo se accadrà qualcosa, ma non credo che a breve succederà niente". 

Il presidente Anfols ci tiene a rimarcare che sono state cercate "risorse aggiuntive tramite il Ministero. Il Ministero le ha date, noi abbiamo aggiunto qualcosa, ma le risorse non sono infinite". In sostanza, segnala Macciardi, "qui si tratta puramente di una questione economica. Noi siamo d'accordo sul rinnovo del contratto, e infatti abbiamo aperto un tavolo. Ma il sindacato vuole recuperare in un unico contratto una vacatio di quasi 20 anni. Secondo noi è impossibile, sarà necessario qualche passaggio di avvicinamento che duri nel tempo due, tre o quattro anni". Questa dunque è la proposta dell'Anfols, ma "è difficile trovare una sintesi in questo momento- ammette il presidente- ci arriveremo, ma penso che vedremo altri scioperi". Anche a Bologna? "Temo di sì - risponde Macciardi - casualmente, noi abbiamo fatto la prima tre giorni prima che i sindacati dichiarassero sciopero. La prossima è per l'Elisir d'amore, intorno al 20 novembre".

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