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Tram, Bignami: “Improvvido aggiungere i cantieri della Linea Verde” | VIDEO

Il viceministro delle Infrastrutture boccia il progetto della seconda tramvia: “Programmazione errata da parte del Comune”

Mercoledì 9 agosto il Comune di Bologna ha annunciato la presentazione del progetto definitivo della Linea Verde del tram. I cantieri per la seconda tramvia partiranno, nei piani, entro la primavera del 2024, ma le reazioni da parte della destra sono state a dir poco negative. Dopo le polemiche che hanno fatto seguito all’annuncio, oggi arriva la dichiarazione del viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami: “Reputo quantomeno improvvido aprire ulteriori cantieri che mettono in disagio la cittadinanza. Chiunque faccia un giro in San Donato anche in questi giorni in cui il traffico è modesto, vedrà come ci siano code e incolonnamenti, a dimostrazione del fatto che l'errata programmazione da parte del Comune sta creando tanti disagi ai cittadini. Andare avanti su questa strada è davvero una dimostrazione di poca intelligenza. D'altronde non ci aspettavamo altro da questo sindaco. Lepore ha preso i voti su questa roba qui, sta facendo quello che aveva promesso. Che vada bene o male va chiesto a chi l'ha votato. Io - conclude con ironia - non l'ho votato".

Strage e alluvione

Bignami, oggi a Bologna per un incontro con gli elettori di Fratelli d’Italia, ha poi risposto alle domande dei cronisti a proposito delle parole di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna: "Per chiunque sia di Bologna la strage è una ferita aperta - premette il viceministro FdI - io quel post non l'avrei fatto, però vorrei dire anche una cosa: se un giornalista di destra scrive quelle cose viene linciato, se un giornalista di sinistra scrive le stesse cose viene candidato e portato in trionfo". Il riferimento è all'ex presidente della Regione Lazio, Piero Badaloni. “È evidente che c'è sempre questa doppia morale della sinistra che è insopportabile".

Sulla polemica che riguarda la ricostruzione post alluvione, il viceministro sottolinea come non abbia gradito l’invito del sindaco Lepore a prendere in mano la vanga per aiutare gli amministratori locali: “Come sempre il sindaco arriva dopo che il problema è passato – scrive l’agenzia Dire –, si potrebbe dire che arriva dopo la puzza. Noi - ricorda Bignami - eravamo sugli argini, in mezzo ai fiumi, stavamo spalando e lui non si è visto. Arriva adesso dopo che lui stesso ha creato tanti problemi. Pensiamo a via Saffi, dove prima ha dato la colpa al proprietario, poi ai cittadini, poi non sapeva più a chi dare la colpa perché era la sua e ha chiesto l'intervento del Governo" Per quanto riguarda Fontanelice "è stato lui a fare l'ordinanza dicendo che non si poteva fare una pista alternativa poi magicamente, perché i cittadini giustamente si sono arrabbiati, ha chiamato il generale Figliuolo per chiedere i soldi per ripararla e il commissario ha detto di sì. Il problema di Lepore è che fa parte del problema e non della soluzione. Bisognerebbe che capisse che quantomeno dovrebbe stare zitto".

Bignami non risparmia critiche anche a Elly Schlein, oggi segretaria del Partito Democratico e precedentemente vicepresidente della Regione Emilia-Romagna: "Quello che è avvenuto qui in Emilia-Romagna non è solo frutto del clima e degli eventi atmosferici. È frutto di un ideologismo ambientalista che trova in Elly Schlein la sacerdotessa. Lei era assessore al Clima, non ha fatto nulla: i fiumi esondati nel 2023 sono in larga parte gli stessi esondati nel 2019. Invece che chiedere scusa ci vengono a insegnare come dobbiamo risolvere i problemi che loro hanno creato. Hanno una faccia tosta che è incredibile. Ci lasciassero lavorare".

A proposito di amministratori locali, Bignami ha parlato anche della possibilità di un terzo mandato per i governatori di regione, con particolare riferimento a Stefano Bonaccini. Secondo il viceministro, a remare contro a questa soluzione – che varrebbe anche per i governatori di centrodestra come Zaia in Veneto – è soprattutto Elly Schlein: “Sono sorpreso, perché con Bonaccini, anche nella fase iniziale dell'alluvione, c'è stato un ottimo dialogo e avevamo trovato forme di collaborazione. Poi quella parte del Pd che fa riferimento a Schlein ha iniziato a cannoneggiare quel rapporto. A voler pensar male si potrebbe pensare che i primi a non volere Bonaccini in un ruolo di gestione dell'alluvione fosse proprio quell'ala di Pd che fa riferimento alla Schlein, perché sapevano – sempre secondo Bignami – che se mai avessimo pensato di nominarlo commissario probabilmente avrebbe avuto il terzo mandato. Questo per Elly Schlein è un problema, perché evidentemente non vuole governatori che la possano offuscare, il che tra l'altro – conclude il viceministro – è abbastanza semplice che avvenga”.

Foto LaPresse

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