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L'iniziativa di Cinnica / Centro Storico / Vicolo Bolognetti

Al via i gli Stati Generali della Mobilità Scolastica: “Il trasporto pubblico è la sfida del futuro”

Un pomeriggio di discussione per individuare criticità e proporre soluzioni sugli spostamenti da e per le scuole: l’iniziativa di Cinnica con assessori comunali e delegati della Città Metropolitana

Ripensare gli spostamenti da e per le scuole, coinvolgendo genitori, addetti al lavoro e anche bambini: questo l’obiettivo degli Stati Generali della Mobilità Scolastica proposti da Cinnica, l’assemblea comprensiva di associazioni, genitori e rappresentanti del mondo scolastico. All’incontro, che si è svolto tra le mura di Labàs, in vicolo Bolognetti, hanno partecipato assessori comunali e delegati della Città Metropolitana che hanno raccolto le proposte dei vari tavoli tematici: sei, per la precisione, a proposito di sicurezza percorsi casa-scuola, progetto Pedibus e Bicibus, piazze e strade scolastiche, trasporto pubblico, educazione stradale più un tavolo formato solamente da bambini e bambine.

I tavoli tematici dell'assemblea Cinnica (2)

Le sfide per il futuro

“Vogliamo cercare di costruire dei ragionamenti – dice Vera Martinelli di Cinnica – a proposito della mobilità scolastica e nel modo più globale possibile comprendendo tutte le fasce di età, dal nido fino alle scuole secondarie. I problemi cambiano, naturalmente, a seconda delle fasce di età: ci sono problemi di sicurezza nella mobilità pedonale e ciclabile, o anche nella percezione della sicurezza. Magari a volte si predilige una mobilità meno sostenibile perché ci si sente meno sicuri a muoversi a piedi o in bici in alcuni spazi. Ci sono poi problemi sulla mobilità pubblica, specialmente per quanto riguarda gli istituti secondari: magari in alcune fasce orarie ci sono affollamenti importanti, oppure una scarsa coincidenza tra gli orari di autobus e treni rispetto a quelli di entrata ed uscita da scuola. Gli istituti secondari sono sparsi in tutto il territorio metropolitano ma anche gli studenti provengono da tutto il territorio metropolitano. C’è poi la volontà, da parte di Cinnica, di promuovere un cambiamento culturale verso una mobilità sostenibile. Sappiamo che l’amministrazione lavora nella direzione di Bologna 30 ma sta a noi capire come essere proattivi nei confronti di questo cambiamento culturale. L’attenzione sulle piazze scolastiche, che è già una volontà di questa amministrazione, vorremmo fosse una volontà sempre più presente e capire quali istituti ne hanno maggiore bisogno. Il nostro compito è portare all’amministrazione le nostre idee e proporre nuove sfide. Noi siamo ambiziose e i nostri obbiettivi sono grandi” conclude Martinelli.

Vera Martinelli di Cinnica

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Città e territorio metropolitano

“Penso che sia molto importante che genitori e addetti al lavoro del mondo della scuola comincino ad occuparsi anche di altre cose che vanno oltre alla didattica – ha detto Simona Larghetti, consigliera comunale a Bologna e delegata della Città Metropolitana alla Mobilità ciclistica e alla Sicurezza stradale –, come la qualità degli spostamenti da e per la scuola, e i tavoli promossi oggi da Cinnica colgono nel segno dei vari argomenti. In Italia c’è una scarsa autonomia di bambini e bambine nel raggiungere la scuola da soli, a piedi o in bici, e in questo la legislazione non ci aiuta: spesso, infatti, i dirigenti scolastici non autorizzano nemmeno le famiglie che non avrebbero problemi a lasciare andare il proprio figlio di dieci o dodici anni a piedi, magari anche vivendo a duecento metri da scuola. A Bologna le scuole primarie sono ad una media di novecento metri dalle case degli studenti e già dalle scuole elementari si potrebbero proporre percorsi di autonomia. Su Bologna si è fatto parecchio: si è avviato il percorso dei Pedibus, che al momento sono circa venticinque, e stiamo lavorando sulle piazze scolastiche”.

Discorso un po’ diverso per gli altri comuni della Città Metropolitana: se a Bologna le esigenze sono chiare, in provincia diventa tutto un po’ più complicato: “Fuori da Bologna abbiamo visto come gli spostamenti avvengano in misura maggiore con le automobili – continua Larghetti –. Spesso chi va a lavoro con l’auto accompagna il figlio a scuola anche se l’istituto non è lontano da casa. Anche per questo, il tema del trasporto pubblico è forse il più rilevante per quanto riguarda la Città Metropolitana, dove le distanze sono più ampie e dove gli istituti scolastici, soprattutto quelli secondari, sono più distanti dalle case delle famiglie e quindi vanno raggiunti. La rete di trasporto pubblico, ovviamente, è meno capillare dove la popolazione è meno densa. Quando progetti il trasporto pubblico ci sono delle scelte da fare, andando a servire maggiormente alcune zone con piccoli numeri ma con una grossa spesa. In passato forse sono state fatte scelte non felici che hanno stabilito un circolo vizioso: ci sono meno persone, il trasporto pubblico costa di più e quindi tagliamo le corse. La gente, quindi, sa che il trasporto pubblico non c’è e si organizza con l’automobile: se poi metti la corsa la gente non la usa perché ormai è organizzata con l’automobile. È chiaro che dobbiamo invertire una tendenza globale, che va oltre la Città Metropolitana di Bologna. È molto difficile – conclude la consigliera comunale – ma penso che la sfida del trasporto pubblico sia la vera sfida del futuro”. 

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